CRISTINA BERTOLINI
Cronaca

Influenza, caccia aperta ai vaccini

La denuncia arriva dall’organizzazione di categoria dei medici di famiglia: dosi insufficienti, distribuite col contagocce e disorganizzazione

Influenza, vaccino (foto Dire)

Monza -  Anche per quest’anno la campagna di vaccinazione antinfluenzale inizia in salita, non è servita a niente l’esperienza degli enormi disservizi dello scorso anno e si stanno ripresentando i problemi e la disorganizzazione già vissutei. A dare l’allarme sono i medici di famiglia della Fimmg.

Lo scorso anno la Regione non aveva partecipato alle aste per l’acquisto dei sieri, ma quest’anno sono stati acquistati eppure "i vaccini arrivano con il contagocce - scrivono i medici - e con incertezza nei tempi di consegna, impedendo la programmazione della campagna vaccinale sia presso gli studi dei Medici di Famiglia sia presso gli spazi individuati sul territorio". Come racconta il dottor Marco Grendele, rappresentante Fimmg e medico di Muggiò, è noto ai funzionari regionali che questi segue circa 300 pazienti over 65. "Questa settimana ho a disposizione 40 dosi, la prossima ne ritirerò altre 40 e il 2 novembre ordinerò la seconda tranche, per un totale di 240 in tutto. Le altre... chissà". I disservizi coinvolgono anche i Comuni che stanno mettendo a disposizione luoghi sicuri da adibire al servizio vaccinazione. Perché a causa delle restrizioni Covid i medici non possono farlo nei propri ambulatori, necessitano di palestre e ampi spazi, ma non sanno quando avranno le dosi. A ciò si aggiunga un sistema di rendicontazione a dir poco farraginoso imposto da Regione Lombardia con aggravio di tempo e di burocrazia superflua.

«Quanto sopra - sparano a zero i medici - fa pensare che l’impostazione di tale campagna vaccinale antinfluenzale predisposta da Regione Lombardia sia frutto di una precisa volontà politica volta a depotenziare la Medicina Generale che vede nella prossimità, nel rapporto di fiducia, nella capillarità gli elementi più qualificanti del suo servizio alla popolazione. Non si capisce perché la suddivisione dei vaccini non sia data subito, nonostante la disponibilità. Si può pensare - dicono - a una suddivisione non equa tra le varie province e perciò di un problema di gestione della fornitura". Il rischio inoltre è che i pazienti più fragili e i loro caregiver vengano lasciati nell’incertezza proprio nel momento in cui dovrebbero essere maggiormente rassicurati. La Fimmg di Monza e Brianza e la Fimmg di Lecco esprimono profondo disappunto per la deriva che, volutamente, tende a escludere e depotenziare il territorio e la Medicina Generale forse con l’intento neppure troppo nascosto di favorire altre realtà. I Medici di Famiglia si rendono comunque disponibili nel contribuire alla piena riuscita di una seria campagna vaccinale, "ma riteniamo - dicono - di non essere in grado di soddisfare appieno al diritto vaccinale dei nostri concittadini". Anche perché le nuove disposizioni permettono anche agli Hub Covid e alle farmacie di inoculare Vaccino Covid più anti influenzale. Quindi non si saprà più chi è già vaccinato e chi no e quante dosi occorreranno per raggiungere la copertura stabilita dell’85% degli over 65.