GABRIELE BASSANI
Cronaca

Valli, chiusura con beffa finale. Le maniglie di design brianzolo saranno prodotte nel Regno Unito

La multinazionale Asso Abloy ha dismesso lo stabilimento dopo 90 anni, ora l’annuncio. Ponti: "Inaccettabile" .

Una recente manifestazione contro la chiusura dello stabilimento di Renate che ha coinvolto 37 dipendenti

Una recente manifestazione contro la chiusura dello stabilimento di Renate che ha coinvolto 37 dipendenti

Lo scorso mese di settembre la doccia fredda con l’annuncio dell’imminente chiusura della Valli, 90 anni di storia nelle maniglie di design, poi due mesi di trattativa con la multinazionale Asso Abloy che ribadiva l’impossibilità di continuare nella produzione dello storico marchio e il 30 dicembre l’ultimo giorno di lavoro nello storico stabilimento di Renate per i 37 dipendenti rimasti.

Oggi, dopo la firma degli accordi sindacali che hanno garantito agli ex lavoratori la tutela economica dello Stato, l’annuncio della multinazionale che la storia della Valli proseguirà nel Regno Unito con 11 modelli di maniglie già pronti entro giugno. La lettera che farà discutere è quella inviata in questi giorni a tutti i clienti dal direttore vendite del brand Valli, per conto di Carlisle Brass, l’azienda del Regno Unito, appartenente allo stesso gruppo Asso Abloy, che distribuirà le storiche maniglie nate in Brianza. "Nonostante la chiusura della Business Unit Valli a Renate (MB), siamo lieti di annunciare che l’iconico marchio Valli continuerà a prosperare come parte del Gruppo Assa Abloy": si apre così la lettera inviata ai clienti, spiegando nel merito che "il marchio Valli sarà gestito da Carlisle Brass, un’azienda con sede nel Regno Unito, rinomata per il suo solido portafoglio di marchi".

L’azienda inglese si occuperà di distribuire i prodotti Valli in tutta Europa, Medio Oriente, Africa, Estremo oriente e Sud Est Asia. "L’offerta iniziale dei prodotti Valli – prosegue la nota – comprenderà 11 modelli iconici tratti dalle collezioni Fusital e Lab, con disponibilità prevista per la metà del 2025. L’obiettivo è di ampliare la gamma fino a 20 modelli entro l’inizio del 2026, garantendo la continuità delle intramontabili linee di design Valli". Assa Abloy, proprietà svedese-finlandese, aveva rilevato lo storico marchio brianzolo nel 2008 e alla fine della scorsa estate era stata categorica: lo stabilimento di Renate andava chiuso perché accumulava debiti anziché utili. Nei successivi confronti istituzionali aveva escluso ogni possibilità di proseguire con la produzione nella sede storica, ma senza indicare l’intenzione di continuare a farlo altrove. Su questo intende andare a fondo il consigliere regionale Gigi Ponti, che aveva seguito da vicino tutta la vicenda e si era promotore della vertenza al tavolo della Commissione e che oggi parla di "stupore amaro per la notizia della produzione delle maniglie Valli nel Regno Unito. La proprietà aveva parlato di un problema insormontabile nel garantire la continuità di produzione, chiedendo l’intervento dello Stato a sostegno dei lavoratori, mentre nel giro di pochi mesi viene annunciata la nuova produzione altrove. Siamo di fronte a quella che sembra una vera e propria presa in giro sulla quale intendo fare chiarezza al più presto. Credo che la Brianza, la Lombardia e l’Italia non possano accettare questi comportamenti e vadano prese delle contromisure sul piano legislativo che salvaguardino la capacità di produrre, la tutela dei lavoratori e anche l’immagine del nostro territorio".