GABRIELE BASSANI
Cronaca

Valli, porte in faccia ai lavoratori: "La chiusura resta irrevocabile". Scatta lo sciopero: ultime speranze

Lunedì il presidio contro la decisione della proprietà di dismettere la storica azienda di maniglie. I sindacati chiedono di accettare le commesse respinte e aprire un tavolo regionale per difendere i 38 operai.

Valli, porte in faccia ai lavoratori: "La chiusura resta irrevocabile". Scatta lo sciopero: ultime speranze

Lunedì il presidio contro la decisione della proprietà di dismettere la storica azienda di maniglie. I sindacati chiedono di accettare le commesse respinte e aprire un tavolo regionale per difendere i 38 operai.

Posizioni ancora molto distanti tra azienda e sindacati: sciopero di 4 ore con presidio lunedì pomeriggio alla Valli di Renate contro la decisione della proprietà Assa Abloy Italia di chiudere lo storico stabilimento. Dopo l’audizione in commissione Attività produttive di Regione Lombardia, qualche settimana fa, non ci sono stati passi in avanti sulla vertenza che contrappone la proprietà a 38 dipendenti rimasti nella fabbrica di maniglie, che un tempo ne contava 250. Per loro, dal 3 settembre, è stata avviata la procedura di licenziamento collettivo che Assa Abloy Italia intende concludere entro la fine di quest’anno.

"Anche nell’ultimo confronto che abbiamo avuto in Assolombarda, l’azienda si è mostrata irremovibile e decisa a proseguire con la procedura di licenziamento – spiega Maria Ciociola (nella foto), segretaria generale Fillea Cgil Brianza –. La stessa azienda ha poi convocato direttamente i lavoratori in assemblea per spiegare di nuovo la propria posizione che è molto distante dalla nostra che punta a trovare soluzioni alternative". I sindacati hanno chiesto all’azienda la riattivazione piena delle attività aziendali e l’accettazione degli ordinativi che Assa Abloy ha, invece, scelto di respingere, oltre all’apertura di un tavolo istituzionale all’assessorato allo sviluppo economico della Regione Lombardia per un coinvolgimento delle Istituzioni nell’individuare ogni percorso utile per la tutela dell’occupazione e la continuità produttiva dell’azienda. Proprio da qui parte lo sciopero di 4 ore proclamato per lunedì pomeriggio dalle 13 con presidio davanti ai cancelli della sede aziendale in via Concordia 16 a Renate.

"Non possiamo permettere che le competenze delle lavoratrici e dei lavoratori di questa storica eccellenza brianzola vengano disperse e che si perdano 38 posti di lavoro nel nostro territorio. La multinazionale svedese Assa Abloy deve esercitare la propria responsabilità sociale riattivando tutte le attività e mettersi a disposizione delle Istituzioni affinché vengano attivate tutte le possibili misure per la tutela occupazionale delle lavoratrici e dei lavoratori e della continuità del patrimonio produttivo del nostro territorio", si legge nella nota unitaria sottoscritta da Marco Cazzaniga per Feneal Uil, Maurizio Ferrari per Filca Cisl e Maria Ciociola di Fillea Cgil. La conclusione diventa anche un appello per difendere i dipendenti e le loro famiglie: "Invitiamo tutte le Istituzioni al massimo impegno nell’esercizio delle proprie responsabilità e delle proprie funzioni al fine di tutelare le lavoratrici e i lavoratori".