Vimercate (Monza e Brianza) – Molto probabilmente, un eccesso da festeggiamenti. Uno dei classici casi nei quali la festa è solo il pretesto per lasciarsi andare a danni contro beni pubblici. Magari sulla spinta dell’alcol. Sembra questo il contesto nel quale, nella notte di Halloween tra giovedì e venerdì, si è consumato l’atto vandalico contro il Gran Cavallo che, da circa un mese, faceva bella mostra di sé in largo Gian Giacomo Caprotti, alla porta d’ingresso di Oreno. L’opera in bronzo è stata abbattuta ed è stata ritrovata per terra, causando stupore e rabbia. La statua era stata inaugurata di recente, con una cerimonia ufficiale, per dare valore a un’opera che è un omaggio a Leonardo da Vinci e al suo allievo il “Salaino".
Una statua commissionata da Dino Crippa, noto imprenditore locale (che l’ha anche finanziata per circa 70mila euro) e molto legato a Oreno. La notizia ha subito fatto il giro della città, senza lasciare indifferente nessuno: “Una vergogna”, “assurdo”, “inaccettabile”, il tenore dei commenti. Molti invocano l’aiuto delle telecamere di sorveglianza della zona e c’è anche chi chiede occhi elettronici puntati direttamente verso i beni architettonici e culturali, per monitorarli e proteggerli. “Tolleranza zero e punizioni esemplari”, chiedono alcuni cittadini, sperando che le forze dell’ordine possano risalire agli autori del gesto. Dell’accaduto ha fatto menzione anche il parroco don Eugenio Calabresi durante l’omelia di venerdì, stigmatizzandolo. Tutta l’operazione iniziò nei mesi scorsi, quando in Largo Gian Giacomo Caprotti, per creare una vera e propria porta d’accesso alla frazione, è stata posizionata una pedana colorata che rappresenta l’Ultima Cena in chiave cromatica e tre statue in bronzo realizzate dall’artista Sara Bolzani: tre opere raffiguranti Leonardo, Caprotti e il cavallo ideale che il genio toscano avrebbe voluto realizzare per omaggiare il signore di Milano, Lodovico il Moro, cercandolo a Oreno. Dove, come narrano le cronache, non trovò un modello per il quadrupede, ma fece la conoscenza del “Salaino”, poi trasformatosi nel suo allievo prediletto.