Vandali per scherzo. Nella stessa scuola danneggiata un anno fa e sistemata a tempo record da mamme, papà e dagli stessi alunni. Non c’è pace alla Koinè.
Nel pomeriggio di domenica gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Monza e della Brianza sono intervenuti alla scuola elementare Zara, parte dell’istituto comprensivo Koinè, sorprendendo quattro ragazzi italiani 16enni che dopo aver fatto ingresso abusivamente nell’edificio stavano compiendo atti vandalici.
A segnalazione era giunta da una cittadina residente in zona San Rocco che tramite il numero unico di emergenza aveva riferito alla centrale operativa della polizia di aver visto 4 ragazzi, presumibilmente minorenni, entrare nella scuola scavalcando il muro di cinta. I poliziotti, dopo un controllo preliminare dell’istituto, hanno fatto ingresso anche loro nella scuola, trovando in terra rotoli di carta igienica srotolati, colori e matite sparsi per le classi e scope rotte. Poco dopo hanno trovato i 4 ragazzi che, alla vista degli agenti, hanno ammesso di aver creano loro il disordine e di essere entrati all’interno scolastico per scherzo, senza comprendere la gravità del fatto commesso.
Contattata la preside dell’istituto, che già negli scorsi anni è stato oggetto di danneggiamenti da parte di soggetti che abusivamente si erano introdotti al suo interno, ha confermato di voler sporgere denuncia. Vista l’età dei giovani, tutti residenti a Monza, i poliziotti hanno contattato i loro genitori per raggiungerli negli Uffici della Questura. I ragazzi, denunciati in stato di libertà, sono stati affidati ai rispettivi genitori. Proprio lo scorso anno, a seguito di un atto vandalico commeso a danno della stessa scuola, era stato distrutto diverso materiale didattico e solo la buona volontà dei dipendenti della scuola, di genitori e alunni, aveva permesso di riprendere le lezioni il lunedì mattina in una situazione di pseudo-normalità. In quella circostanza i vandali erano riusciti a scappare prima dell’arrivo della polizia. Nell’ultimo episodio invece la vigile collaborazione dei cittadini ha consentito di bloccare gli autori del grave gesto a danno di una struttura deputata all’educazione.
Ora messi di fronte alle proprie responsabilità, anche con la collaborazione dei genitori, si spera che "potranno comprendere la gravità dei loro comportamenti e desistere in futuro da gesti analoghi", fanno sapere dalla Questura. Tutto l’Istituto Complessivo Koinè è inoltre particolarmente attivo nell’ambito del progetto “Educazione alla legalità” organizzato annualmente in collaborazione con la polizia di Stato.