STEFANIA TOTARO
Cronaca

Auto comprate e mai consegnate a Varedo, chieste pene fino a 19 mesi per i venditori

Processo sulla concessionaria Antonini, a dibattimento i presunti commerciali. Chiesta l’assoluzione per Davide, figlio di uno dei due titolari

Il comitato dei clienti davanti all’autosalone

Il comitato dei clienti davanti all’autosalone

Varedo (Monza e Brianza), 16 Ottobre 2024 – Pene fino a 19 mesi di reclusione sono state chieste dalla Procura di Monza per 4 degli ultimi 5 imputati a vario titolo di associazione a delinquere (per cui è stata chiesta l'assoluzione) e truffa nel processo al Tribunale di Monza per l'inchiesta sulla concessionaria Antonini di Varedo che ha visto al centro i fratelli Mauro e Giuseppe.

I due, ritenuti amministratori di fatto e ideatori del raggiro, sono stati già condannati dal Tribunale di Monza nel processo con il rito abbreviato, ma non per associazione a delinquere, a 3 anni, 5 mesi e 20 giorni (in continuazione e in aggiunta alla precedente condanna di 3 anni per bancarotta fraudolenta) e al risarcimento dei danni per complessivi oltre 700mila euro ad una sessantina di clienti.

Ora al dibattimento ci sono i presunti venditori, che per il pm Vincenzo Fiorillo "non potevano non sapere dei raggiri perché i clienti arrivavano anche nell'autosalone a lamentarsi per le vetture non consegnate".

Il magistrato ha chiesto l'assoluzione di Davide Antonini, figlio di Giuseppe Antonini.

Le accuse

Secondo l'accusa l'autosalone vendeva auto con un rimborso percentuale se veniva applicato un adesivo pubblicitario sulle portiere della vettura, ma alcuni acquirenti che avevano aderito ad un finanziamento si sono ritrovati a pagare le rate complete del prestito senza avere quanto acquistato. Mentre alcuni di quelli che invece avevano pagato l'auto senza finanziamento si sono ritrovati con la vettura ferma in garage perché non avevano potuto fare il trapasso di proprietà.

"Si trattava di una rinomata azienda da 40 anni nel settore che ha poi avuto delle difficoltà, non ha fatto raggiri - sostiene la difesa degli imputati - I venditori facevano solo i contratti, che erano regolari". Si attende ora la sentenza dei giudici a gennaio.