STEFANIA TOTARO
Cronaca

Varedo, la truffa dell’autosalone fantasma: assolti gli ultimi cinque imputati

La sentenza del Tribunale di Monza chiude la vicenda giudiziaria iniziata nel 2019 con l'arresto dei fratelli eredi dello storico multimarche brianzolo Antonini

Una delle proteste andate in scena per la truffa dell'Autosalone

Una delle proteste andate in scena per la truffa dell'Autosalone

Varedo (Monza Brianza), 23 Gennaio 2025 - Il Tribunale di Monza ha assolto gli ultimi cinque imputati per la truffa all’autosalone di Varedo. Si trattava dell'ultimo filone dell'inchiesta che riguardava i presunti venditori che non hanno scelto di essere processati con riti alternativi ma hanno affrontato il dibattimento.

Il pm monzese Vincenzo Fiorillo aveva chiesto pene fino a 19 mesi di reclusione per 4 di loro e l'assoluzione per un figlio di Giuseppe Antonini, Davide, così come per tutti gli imputati per l'ipotesi di associazione a delinquere. Invece i giudici monzesi hanno assolto in toto gli imputati, difesi dagli avvocati Roberto Catanzariti, Antonio Ausilio, Alessandro Grasso e Vincenzo Morgione.

"I venditori non potevano non sapere dei raggiri perchè i clienti arrivavano anche nell'autosalone a lamentarsi per le vetture non consegnate", sosteneva la pubblica accusa. "Loro facevano solo i contratti, che erano regolari", ha ritenuto invece la difesa degli imputati.

Con questa sentenza si chiude, almeno al Tribunale di Monza, una vicenda giudiziaria iniziata nel 2019 con l'arresto dei fratelli Giuseppe e Mauro Antonini, eredi dello storico commerciante multimarche di auto, condannati per bancarotta fraudolenta, appropriazione indebita e per la truffa delle auto che venivano vendute a prezzi di mercato, ma ai clienti veniva proposto di applicare adesivi pubblicitari in cambio di un parziale sconto. Un ragionamento che non faceva una piega e che aveva spinto tante persone – circa 150 – ad acquistare un veicolo all'ex storico concessionario Antonini. Una volta che il saldo arrivava sui conti correnti della concessionaria, però, i tempi per il ritiro iniziavano ad allungarsi a dismisura, fino allo scontato epilogo del fallimento. Nel frattempo ai clienti che andavano a lamentarsi veniva offerto un bonifico delle somme versate, che però a sua volta non sarebbe mai arrivato. Alcuni avevano ottenuto un finanziamento, continuando a dover pagare invano le rate.