
di Veronica Todaro
Il punto è stato fatto nelle ultime ore con la proprietà dell’area ex Snia. All’interno i lavori procedono spediti, con la rimozione totale dell’amianto sulle coperture di buona parte dei capannoni e la rimozione dei rifiuti solidi urbani non combusti, dissequestrati dalla Procura di Milano a novembre. Le ruspe sono potute entrare in sicurezza nei capannoni per portare all’esterno i rifiuti combusti, ancora sotto sequestro e abbattuto tutto l’edificio principale sede dello stoccaggio illegale.
"Procede anche la pulizia dell’area, sia a nord sia a sud – spiegano il sindaco Filippo Vergani e il vicesindaco Fabrizio Figini – tutte operazioni propedeutiche per quanto riguarda le future opere di bonifica". Le prime analisi richieste sui rifiuti combusti intanto fanno ben sperare: tutti i campioni analizzati sono risultati non pericolosi. "Abbiamo verificato con la proprietà le ulteriori analisi richieste e i rifiuti sono stati classificati come non pericolosi. Le analisi hanno riguardato il materiale che è stato comunque modificato dopo che fiamme, schiumogeni per spegnere il rogo e contaminazioni varie ne hanno alterato le caratteristiche. Secondo le relazioni in mano alla proprietà i rifiuti andranno portati all’inceneritore".
Prima però le analisi dovranno essere trasmesse alla Procura della Repubblica con la richiesta di dissequestro, con l’auspicio che l’iter possa concludersi a settembre e si possa procedere alla rimozione. Nel frattempo tutti gli altri capannoni all’interno dell’area sono stati messi in sicurezza da un punto di vista architettonico e per la fine del mese di settembre verrà rimosso tutto l’amianto, ancora all’interno di un capannone in un’area di circa 75mila metri quadrati nella parte a sud.
"Si tratta di un’opera importantissima di bonifica dall’amianto – proseguono i due amministratori – che dovrebbe concludersi nell’arco di due mesi. Al termine il Consiglio comunale prenderà atto di tutto quanto fatto e darà il via alle opere urbanistiche vere e proprie per il rilancio dell’area". Un’opera di bonifica che ha portato i suoi benefici anche da un punto di vista della sicurezza: se infatti prima dell’incendio la zona era meta di tossicodipendenti, spacciatori e prostitute, ora la presenza di buona parte di questi ospiti sgraditi è drasticamente diminuita anche grazie al costante lavoro di Carabinieri e Polizia locale.