
Quando la Milano-Meda diventerà a pagamento, dopo la sua trasformazione in Pedemontana, in molti si riverseranno sulla Comasina, che già...
Quando la Milano-Meda diventerà a pagamento, dopo la sua trasformazione in Pedemontana, in molti si riverseranno sulla Comasina, che già oggi è intasata e risulta più lenta del vecchio tram, rischiando di trasformarsi in un ingorgo perenne. Per non pagare il pedaggio da Lentate a Cesano Maderno, si dovrebbe percorrere la vecchia provinciale con una sola corsia per senso di marcia, gli incroci, i semafori e le rotonde, che impongono una velocità di crociera spesso inferiore ai 15 chilometri orari. Il vecchio tram, che nel suo piccolo, scarrozzava comunque 6.000 persone al giorno, è stato cancellato prima di avere una alternativa valida e ora ci si trova, tanto per cambiare, a rincorrere una situazione che rischia di diventare esplosiva.
Mentre prosegue la raccolta firme sostenuta dal Pd per scongiurare l’introduzione del pedaggio sulla Milano-Meda e i sindaci della zona si mostrano particolarmente preoccupati per l’impatto che potranno avere sulla viabilità ordinaria, qualcuno comincia anche a fare i calcoli sulla possibilità concreta di fare a meno dell’automobile per lo spostamento quotidiano da questa fetta di Brianza verso Milano. Una alternativa che, oggettivamente, per molti oggi non esiste se non rendendo ancora più lungo ed estenuante il tragitto casa-lavoro. Ci sono pendolari che partendo da Lentate sul Seveso o Cesano Maderno, mettono in conto un’ora all’andata e un’ora al ritorno per raggiungere la zona di piazzale Maciacchini a Milano. La parola chiave è “intermodale”: ovvero la possibilità per gli utenti di raggiungere in tempi rapidi diverse zone di Milano, utilizzando diversi mezzi pubblici in maniera semplice e senza perdite di tempo. Su questo si concentrano le proposte presentate al convegno nella sede della Provincia di Monza e Brianza.
Altrimenti resta l’auto che però deve scontrarsi anche con le politiche di mobilità del capoluogo che vanno in direzione diametralmente opposta: Milano, come tutte le città europee e non solo, non vuole le auto. Tutti i segnali sono chiari, dall’Area C all’Area B fino alla cronica mancanza di parcheggi, oltre ai costi esorbitanti. Però per non volere le auto bisogna anche investire sulle alternative valide ed è per questo che si chiede direttamente a MM Spa, emanazione diretta del Comune di Milano, di sostenere i progetti per rendere più efficiente il nuovo tram della Comasina.
Ga.Bass.