Un viaggio musicale che prova a raccontare cosa significa la partenza, lo sradicamento, la ricerca di una nuova appartenenza, il legame con la lingua d’origine, la vicinanza e la lontananza da tutto ciò che rientra nel termine patria.
Un’esplorazione che si muove tra le canzoni composte in quarant’anni di carriera e il recupero di brani di altri autori come Giovanna Marini, Gualtiero Bertelli e Claudio Rocchi. Tutto questo sarà il concerto acustico dal titolo “Andare via - Riflessioni su una Patria traslocata“, che avrà per protagonista il chitarrista, cantautore e scrittore Massimo Zamboni, tra i padri del punk e del rock alternativo italiani, già chitarra indimenticata dei Cccp e dei Csi e da tempo tessitore di una carriera solista mai banale.
Lo spettacolo approderà sabato alle 21.30 sul palco del Tambourine di Seregno: al circolo di via Carlo Tenca Zamboni si esibirà in trio, accompagnato dai musicisti Cristiano Roversi ed Erik Montanari, suoi compagni di strada da quasi vent’anni. "Gli uomini – spiegano dal circolo seregnese – si muovono, vanno via, traslocano, viaggiano, scappano, si mettono in salvo, ricominciano continuamente e da sempre. Eppure la lingua materna rimane in loro, per lungo tempo. La cultura rimane. Sono residui ineliminabili che fondano identità, e per quanto ci si senta altri e diversi è con questi termini che ci si ritrova connazionali, a volte nostro malgrado. È una Patria traslocata quella che si è andata a costituire in noi, più forte della volontà dei singoli".
L’evento sarà anche l’occasione per scoprire il nuovo album di Zamboni “PPP Profezia è Predire il Presente“, dedicato a Pier Paolo Pasolini. Ad aprire la serata saranno i Fattore Rurale, band in bilico tra country, folk e rock, e il cantautore rock Cristian D’Oria. Ingresso 15 euro con tessera Arci, in prevendita su www.eventbrite.it.
Fabio Luongo