Due luoghi iconici dell’arte contemporanea e della Brianza saranno i protagonisti delle due prossime giornate del Fai Monza. La prima in ordine di tempo sarà la nuova tappa al Molteni Museum di Giussano di sabato prossimo (dopo quella della 13 già avvenuta), la seconda è invece l’incontro alla Villa Borsani di Varedo di sabato 3 febbraio, entrambi luoghi che contengono opere che rappresentano l’eccellenza del design brianzolo e italiano.
Il Molteni Museum rende omaggio ad Aldo Rossi con un nuovo allestimento dell’architetto Ron Gilad e la collaborazione della Fondazione Aldo Rossi, riunendo per la prima volta mobili, disegni, documenti e testimonianze visive e scritte del famoso designer. Il museo stesso è una pregevole architettura di Ron Gilad, che per l’occasione ha adottato un completo restyling del suo interno. Il Molteni Museum è stato inaugurato nel 2015 per celebrare gli 80 anni del Gruppo Molteni, società di Giussano che opera nel settore dell’arredamento dal 1934, con la fondazione della bottega artigianale di Angelo Molteni, che diventa, in poco tempo, sinonimo di prodotto di alta qualità, con l’obiettivo di mettere in scena la sua storia e i valori aziendali. Dal 2021 dispone dell’attuale nuova sede, la Glass Cube immersa nel parco del Compound di Giussano. "Uno spazio dedicato alla storia dell’impresa con uno sguardo al presente e al futuro attraverso un accurato programma di iniziative – lo descrive Elena Colombo, capo delegazione del Fai Monza –. Questa mostra si configura come un viaggio attraverso il genio creativo di uno dei più grandi designer italiani e la sua intensa collaborazione con il Gruppo Molteni. Oltre al pensiero autobiografico, lirico e giocoso che Rossi ha dedicato ad ogni pezzo, la mostra ci racconta come sono nate le idee e lo scambio tra il progettista e i team che con lui hanno interpretato pensieri e progetti. Si possono scoprire particolari inediti sulla creazione di alcuni elementi che fanno parte della nostra vita e che sono conosciuti in tutto il mondo". Le visite guidate saranno sei, distribuite negli orari 10.30, 11, 11.30, 14.30, 15, e 15.30.
La visita culturale del 3 febbraio a Villa Borsani vuole invece mettere in risalto la bellezza e gli esclusivi contenuti della pregevole architettura progettata e realizzata agli inizi degli anni Quaranta, i cui interni sono finemente arricchiti da opere realizzate da famosi artisti d’arte contemporanea - quali Giandante X, Adriano Spilimbergo, Antonio Voltan, Agenore Fabbri, Arnaldo Pomodoro e Guido Tallone - in piacevole contrasto con lo stile razionalista dell’esterno. Situata a Varedo, Villa Borsani era la principale residenza della famiglia, progettata e costruita tra il 1943 e il 1945 da Osvaldo Borsani, grande architetto e designer, fondatore insieme al fratello Fulgenzio Borsani della storica società Tecno.
La visita permetterà di conoscere la sua storia da un punto di vista caleidoscopico, raccontando di come Tecno abbia rappresentato l’avanguardia nel design italiano. Nei suoi due piani e nei giardini adiacenti situati nei pressi della fabbrica Abv (Arredamenti Borsani Varedo) e Tecno si cela una storia affascinante: nel tempo la Villa ha visto la presenza di ospiti illustri come Lucio Fontana, Gio Ponti, Arnaldo e Gio Pomodoro, Ugo Mulas, Roberto Crippa, Fausto Melotti. I volontari del gruppo Fai Giovani illustreranno la villa e il giardino dal punto di vista storico, artistico e culturale. L’appuntamento è per sabato 3 febbraio alle 9.30, all’ingresso di via Umberto I, 148.
A.S.