FABIO LUONGO
Cronaca

Viaggio sulle note attorno al mondo. Sul palco cinquanta musicisti per un messaggio di speranza

Sabato al cinema Nuovo di Sovico si esibiranno cantanti e strumentisti del coro interculturale Elikya

Il coro multietnico Elikya al cineteatro Nuovo di Sovico ll repertorio è basato sui canti nelle diverse lingue arrangiati dal direttore Raymond Bahati

Il coro multietnico Elikya al cineteatro Nuovo di Sovico ll repertorio è basato sui canti nelle diverse lingue arrangiati dal direttore Raymond Bahati

La fusione delle tradizioni musicali italiane, africane, asiatiche e latinoamericane, intrecciate per dare vita a nuovi affreschi sonori in cui si contaminano ritmi e melodie del mondo. Un concerto in cui agli strumenti della tradizione classica si uniscono percussioni di diverse culture e soprattutto le voci di un coro multietnico.

È quanto propone il Coro interculturale Elikya, formato da una cinquantina di elementi tra cantanti e strumentisti di nazionalità diverse, provenienti dalla Cina, dal Camerun, dal Congo, dall’Ecuador e dal Brasile, oltre che da italiani di diverse regioni e da alcuni profughi che arrivano da Paesi subsahariani africani. Il loro percorso artistico, laboratorio di ricerca e sperimentazione di creatività, lo si potrà scoprire sabato alle 18 a Sovico nella serata dal titolo “Incontro di voci - Un viaggio musicale attraverso le culture del mondo“, un coinvolgente concerto al cinema Nuovo di via Baracca.

L’iniziativa, promossa da Gruppo Sant’Agata, Pro Loco Sovico, Azione Cattolica e Comunità pastorale locale, vuol essere un modo "per sottolineare – spiegano gli organizzatori – come i giovani, nonostante i contrasti e le contraddizioni di questa società, abbiamo uno sguardo di speranza sull’oggi". E proprio speranza significa la parola Elikya, termine lingala, una lingua bantù del Congo.

Il repertorio del coro Elikya è basato soprattutto su canti attinti alle diverse lingue di provenienza dei suoi componenti arrangiati dal direttore, Raymond Bahati, originario della Repubblica Democratica del Congo ma che vive nel nostro Paese da più di vent’anni, e dai musicisti professionisti che formano l’ensemble.