MARTINO AGOSTONI
Cronaca

Villa Reale di Monza, fine del rinascimento

Affitti alle stelle e offerta culturale poco attrattiva

Turisti a Villa Reale

Monza, 31 ottobre 2018 - Il rinascimento della Villa Reale di Monza è già finito. A quattro anni dall’entusiasmo per la reggia del Piermarini finalmente restaurata con migliaia di persone in fila per entrare nell’autunno 2014, i saloni asburgici sono tornati semivuoti, con molti meno visitatori di quelli previsti per mantenere in attivo un monumento da oltre 700 stanze e gli operatori in fuga.

A inizio anno ha chiuso “Le cucine di Villa Reale”, l’elegante ristorante allestito nelle sale al piano terra del Corpo Centrale che, dopo tre anni di conti in rosso, ha lasciato il contratto ventennale ed è stato sostituito da un bistrot. Ai due piani nobili superiori dedicati a eventi e mostre, non si sono mai ripetuti i numeri di visitatori dei primi mesi di riapertura, mentre ora è vuoto anche il Belvedere, abbandonato dal Museo del Design che la Triennale ha riportato a Milano. Eppure per la villa voluta da Maria Teresa d’Austria nel 1777, passata poi ai nobili francesi, ai Savoia e per tutto il ‘900 alla pubblica amministrazione, era iniziata nel 2014 una nuova stagione con l’ingresso di inquilini pubblici e privati. Un’esperienza nata dal bando del 2011 di Infrastrutture Lombarde per eseguire i lavori di recupero, coperti per circa 19 milioni da fondi pubblici e per 6 milioni dal contributo di un privato che a sua volta avrebbe mantenuto la gestione della reggia per 20 anni. «Nell’ultimo periodo stanno emergendo i nodi dei primi anni – commenta Dario Allevi, sindaco di Monza e presidente del Consorzio di gestione di Villa e Parco –. Non è una caduta di questo momento ma il risultato del bilancio fatto dal privato dopo i primi 3 anni».

I conti non tornano per Nuova Villa Reale spa, la società privata che ha l’amministrazione degli spazi e delle offerte della reggia: «Ci ha comunicato che ha perdite di centinaia di migliaia di euro l’anno – dice Allevi –. Come Consorzio abbiamo chiesto i dettagli di questo bilancio e di istituire una cabina di regia con esperti nei vari settori per valutare i problemi e presentare soluzioni». L’obiettivo è arrivare entro fine anno a un piano di salvataggio per mantenere attiva e aperta la Villa Reale per cui sono già in fase di valutazione altre forme di gestione al risparmio, come le aperture settimanali ridotte ai soli fine settimana. «Sarà affrontata anche la questione delle aperture part-time – conclude - ma mi auguro di poter rendere viva la Villa a 360 gradi con eventi e grandi mostre».