MARCO GALVANI
Cronaca

"La Villa Reale di Monza in vendita a 100 milioni"

Il portale immobiliare “Wikicasa.it“ ha stabilito il prezzo del gioiello di Monza e dei “luoghi“ più famosi, dalla Casa di Giulietta alla Reggia di Caserta

Un evento alla Villa Reale di Monza in una foto d'archivio

Monza - La Villa Reale in vendita a 100 milioni di euro scarsi. Un suggestivo annuncio per una trattativa impossibile da portare a casa persino per Totò, che nel film ‘Totòtruffa 62’ riuscì a vendere addirittura la fontana di Trevi a uno sprovveduto turista italo-americano per 10 milioni delle vecchie lire. Ma tanto varrebbe oggi sul mercato il gioiello di Monza secondo la valutazione del portale immobiliare Wikicasa che ha ‘prezzato’ alcuni tra i più famosi e iconici monumenti, palazzi, castelli e ville storiche d’Italia.

Dalla reggia del Piermarini a quella di Caserta fino alla casa di Giulietta a Verona: "Gli immobili valutati sono un pezzo di storia preziosissimo del nostro Paese, ma il metodo che abbiamo utilizzato per valutarli è moderno e velocissimo - le parole di Pietro Pellizzari, amministratore delegato di Wikicasa.it -, perché sfrutta dati e tecnologia tenendo in considerazione numerosi parametri riuscendo così ad offrire una stima molto realistica e utile a dare il giusto valore al proprio immobile".

Nel 1777 all’imperatrice Maria Teresa d’Austria far costruire per il figlio Ferdinando d’Asburgo una monumentale villa a Monza con i suoi giardini reali costò 105mila zecchini. Oggi, al netto dell’incommensurabile valore artistico e culturale della dimora, dovrebbe pagare 98 milioni e 370mila euro. Oltre alle tasse e alla parcella del notaio. E ai faraonici lavori per completare il restauro che, invece, nell’annuncio immaginario vengono taciuti. Tra la proposta di un bilocale da prendere in affitto alle porte del centro storico e l’affare di un quadrilocale in zona Triante, ecco che potrebbe comparire l’annuncio di una "luminosa villa adiacente a un grande parco.

A pochi minuti di treno da Milano, è l’ideale per chi vuole vivere a pieno la metropoli senza rinunciare alle comodità che una villa offre in Brianza". Una soluzione indipendente di 740 locali per 22mila metri quadrati. Ma se si ha una famiglia allargata, con qualche milione in più si potrebbe puntare alla Reggia di Caserta, realizzata da Carlo di Borbone per tenere testa alla residenza di re Luigi XIII a Versailles: 123.100.000 euro per 47mila metri quadrati divisi in 1.200 locali adatti a "padroni di casa eccentrici che non vogliono passare inosservati".

I più romantici , invece, possono risparmiare investendo 3,3 milioni di euro per andare a vivere nella Casa di Giulietta, edificio di fine XIII e inizi XIV secolo, cornice della celebre opera shakespeariana. Mentre chi vuole – ad ogni costo – un paradiso vista mare, allora può sognare di rogitare il Castello di Miramare dell’arciduca Ferdinando Massimiliano d’Asburgo alla modica cifra di 15.650.000 euro. Anche se la Villa Reale, con i suoi giardini e il parco cintato più grande d’Europa che l’abbraccia, ha un fascino inestimabile.

Oltre che un potenziale ancora inespresso e da valorizzare. Che, tornando alla realtà, dovrà essere indirizzato dal Masterplan a cui sta lavorando un pool di esperti. A disposizione un tesoretto di 32 milioni di euro della Regione per tornare a quella nobiltà perduta in decenni di disinteresse e di saccheggi che hanno svuotato la reggia anche di quei 13mila pezzi che nel 1921, quando fu consegnata ai Comuni di Monza e di Milano, arredavano le stanze. Un declino iniziato comunque già prima, con gli oggetti più cari a Umberto I e Margherita trasferiti al Quirinale per volontà dei Savoia stessi, fuggiti per sempre da Monza dopo il regicidio del 29 luglio 1900.

È dovuto passare più di un secolo per rivedere risplendere la reggia del Piermarini, con un cantiere da 24 milioni: 19 della Regione, il resto del privato in cambio della gestione ventennale. Poi, però , il matrimonio tra il Consorzio di gestione del Parco e della Villa e il privato, ovvero la società Nuova Villa Reale, ha iniziato a mostrare i primi segni di usura. Tre anni appena di convivenza dalla riapertura al pubblico dopo il restauro che ha interessato 40 stanze divise tra il primo piano nobile, il secondo nobile e il pianterreno oltre al Belvedere, e il privato ha chiesto la revisione del piano economico-finanziario della concessione del corpo centrale della Villa alla luce dei bilanci costantemente in perdita: quasi un milione e mezzo di euro all’anno. Fino al divorzio di un anno fa. E ora l’attesa di una seconda rinascita.