
Attilio Navarra in Villa Reale
Monza, 13 gennaio 2021- Ieri mattina hanno chiamato addirittura da un hotel di lusso di Parigi per riuscire ad assicurarsi i mobili progettati dall’architetto Michele De Lucchi prima che finiscano all’asta. Poltrone, tavolini, librerie che fino a qualche giorno fa arredavano il corpo centrale della Villa Reale. E che oggi, invece, sono stati smontati, incellofanati e destinati a un deposito di Rho. Anche la sontuosa cucina Bertoni da 650mila euro è stata smantellata, operazione che rischia di allontanare definitivamente il ritorno del bistrot Vicook, società della famiglia stellata Cerea.
Ormai rimane poco o niente. Entro venerdì - quando saranno riconsegnate le chiavi al Consorzio - dev’essere portato via tutto quello che negli ultimi anni aveva portato il concessionario Nuova Villa Reale Monza. "Gli addetti della Na.Gest (Navarra Gestioni) stanno lavorando insieme a imprese specializzate considerata l’importanza della tutela del bene - fa il punto Attilio Navarra - per portare via gli arredi del piano terra dal book shop al guardaroba, dalle cucine alla biglietteria. Si tratta di poltroncine, lampade, librerie, 170 pannelli espositivi al secondo piano nobile, decine di tende oscuranti, tavoli, divanetti, le cucine. Il Consorzio lunedì scorso ci aveva chiesto altri dettagli, speravo in un cambio di rotta, purtroppo non avendo più saputo nulla, considerando il tempo necessario per smontare e ripristinare i muri entro venerdì, abbiamo dovuto agire". Anche il Belvedere è vuoto. Restano solo le catenine a cui erano appese le opere della mostra “Royal Dalì“: imballata pure quella.
E già sono iniziate le prime pulizie e anche il lavoro della restauratrice Eleonora Rosso, che ha seguito prima i restauri durante il cantiere di rinascita della Villa poi è rimasta a occuparsi della cura della reggia: "Rimuovendo gli arredi c’è un ripristino da effettuare - spiega - per riportare ad esempio uniformità nella cromia dei pavimenti in beola (modificata dal posizionamento dei mobili, ma anche dall’usura del tempo e dal calpestio, ndr ) e ritoccare gli aloni sulle pareti con finiture a calce. Vedere la Villa in queste condizioni è desolante". «C’è grande amarezza soprattutto per il personale - commenta Navarra mentre si sposta da un salone all’altro per controllare che tutto proceda come deve -. Si sta distruggendo un valore materiale e immateriale creato in 6 anni di gestione attenta e consapevole e tutto ciò si poteva evitare con una maggiore disponibilità al dialogo. La nostra visione in questi progetti è testimoniata da fatti storici e dalle esperienze sviluppate. Non siamo abituati a queste situazioni, io sono la quarta generazione della mia impresa di famiglia, quando si tratta di lavoratori la nostra attenzione è di massimo rispetto".