BARBARA CALDEROLA
Cronaca

Vimercate, barista assalita nel locale: “Ti imploro, non farmi male”. Il presunto stupratore ha solo 19 anni

Il giovane aguzzino, anche lui barista, è stato ripreso da una telecamera. Abita lì vicino, potrebbe aver studiato gli spostamenti di lei

Vimercate (Monza Brianza) – Ha solo 19 anni il presunto stupratore di Vimercate. Alessandro Gaudioso per i carabinieri è l’uomo che il 13 luglio alle 6.30 del mattino ha puntato una pistola alla tempia della titolare di un bar del centro, una 35enne madre di un bambino, ordinandole di consegnare l’incasso, appena una settantina di euro, prima di spingerla nel retrobottega e di assalirla. Anche lui è barista, lavora al punto ristoro dell’ospedale, un’assunzione recente.

L'aggressore ripreso dalle telecamere di sorveglianza: nel primo frame mentre minaccia con una pistola la barista, poi stuprata. Nel secondo mentre si allontana dal locale
L'aggressore ripreso dalle telecamere di sorveglianza: nel primo frame mentre minaccia con una pistola la barista, poi stuprata. Nel secondo mentre si allontana dal locale

Le manette ai suoi polsi sono scattate mercoledì, proprio mentre serviva il caffè a medici e pazienti. Ha già avuto problemi con la giustizia per droga, da minorenne. A incastrarlo sono bastati dieci giorni di indagini serrate. Ora, dovrà rispondere della rapina e dell’aggressione brutale raccontata dalla vittima, che nonostante lo choc ha fornito particolari essenziali agli investigatori su quella mattina e sul suo conto. 

Il giovane, minuto, con indosso una felpa e una sciarpa sul viso è stato ripreso anche da una telecamera che puntava dritta sul locale della violenza. Tutto ricostruito in pochissimo tempo, un quadro accusatorio solido con riscontri elencati giovedì a Gaudioso durante l’interrogatorio di garanzia. Il ragazzo si è avvalso della facoltà di non rispondere, ma sembra scontato che resterà in cella, a Monza, in attesa di processo.

L’inchiesta racconta i minuti terribili che hanno cambiato la vita della vittima. Una giornata iniziata come tutte le altre si è trasformata in un incubo. Era arrivata presto come sempre e preparava il locale per i clienti, sedie e tavolini da sistemare e la macchina del caffè da accendere per i primi avventori. Ma era sabato e a quell’ora in giro non c’era ancora nessuno. Forse l’aguzzino che abita poco lontano si era studiato anche questo. Una routine rassicurante, sconvolta senza pietà per lei, che l’ha supplicato, inutilmente, di non farle del male. L’indagine va avanti, l’arma del 19enne non è ancora stata trovata.

Un’ondata di indignazione attraversa la città brianzola, cuore della Silicon Valley lombarda, dove da decenni non succedeva un fatto così grave. Istituzioni e commercianti hanno espresso solidarietà alla collega, mentre le attiviste di ‘Donne e diritti’ hanno chiesto a tutti di indossare un fiocchetto rosso contro la barbarie. All’appello "Vimercate non è sorda allo squallore di questa violenza" hanno risposto subito i negozianti, che hanno esposto un drappo in vetrina.