Vimercate (Monza), 25 luglio 2024 – Svolta nelle indagini: è stato arrestato il presunto autore della violenza sessuale ai danni di una barista a Vimercate avvenuta alcuni giorni fa. L'operazione è stata messa a segno ieri, mercoledì, dai Carabinieri della Compagnia di Vimercate ed è stata anticipata dal Corriere della sera.
L’arresto
L’uomo arrestato è un 19enne italiano ed è residente a Vimercate ed è accusato della rapina e della violenza sessuale ai danni di una barista di Vimercate avvenuto nella mattinata di sabato 13 luglio. A distanza di 11 giorni, i Carabinieri della Compagnia di Vimercate nella mattina di ieri, mercoledì 24, hanno fermato il giovane e lo hanno portato in carcere. Secondo quanto ricostruisce il quotidiano, non sarebbe nuovo a problemi con la giustizia in quanto da minorenne avrebbe trascorso un periodo agli arresti domiciliari, anche s enon per reati a sfondo sessuale.
Le indagini
I Carabinieri sono arrivati a lui dopo indagini serrate, coordinate dal pubblico ministero di Monza Francesca Gentilini, che ha potuto contare anche sulle immagini di alcune telecamere di videosorveglianza che nella mattinata del 13 luglio lo avrebbero ripreso nel suo percorso fino al luogo della rapina e della violenza sessuale. Utile anche la dettagliata descrizione dell’aggressore da parte della vittima, che ha riportato particolari importanti.
La rapina e la violenza
Stando a quanto ricostruito, la donna stava aprendo il locale, verso le 6.30 del mattino, e sistemando l'interno in attesa dei primi clienti quando è stata sorpresa dall’uomo, con una sciarpa che gli copriva parzialmente il volto, che l'ha costretta a consegnare l'incasso sotto minaccia, per poi nel retro del locale e violentarla. La violenza è stata confermata alla Mangiagalli di Milano, dove la vittima è stata condotta dopo essere stata soccorsa.
I fiocchetti rossi
Nel frattempo, le associazioni che si occupano di diritti hanno chiesto a tutti un gesto concreto: fiocchetti rossi da indossare e drappi alle finestre, ai balconi e alle vetrine dei negozi. “La città non è sorda allo squallore di questa violenza", hanno detto a Donne e Diritti, da sempre in prima linea fra incontri pubblici e formazione nelle scuole. Una vera e propria missione portata avanti con abnegazione. Con loro, Agende Rosse che ha annunciato una seconda edizione della manifestazione che l’anno scorso a settembre portò in città associazioni da tutta la Lombardia per dire no al femminicidio e ai maltrattamenti. Una lotta allargata a tutte le forme di sopruso. Per la giornata fu scelto uno slogan che oggi ha il sapore amaro di una premonizione, “Non chiamateli lupi“, ha sottoscritto da Libera, Long Live Limo, Coraggiosamente.it, Su la testa, 25esima ora, la stessa Donne Diritti, Arci Aldo Motta e Acli. “La brutalità non ha giustificazione, è vile prevaricazione di una persona su un’altra”, le parole degli organizzatori, che tornano di attualità, dopo quel che è successo al bar alla trentenne, prima derubata e poi costretta a sottomettersi al suo aguzzino. Un copione insopportabile che qui non si vedeva da decenni e adesso incredulità e sconcerto aprono la strada all’azione.