Omar Mohamed Nagi batte tutti: è lui il primo bambino ad avere visto la luce in Brianza nel 2025, a Vimercate, quando la mezzanotte era trascorsa da soli 32 minuti. Ad accoglierlo, mamma Jihad Badawy e papà Mohamed Nagi El Morsi.
Secondo Giorgio Iannello, a Desio, nato all’1.18, terza alle 2.26 Fairuz El Gamba, che ha sorriso a mamma Rabab Ettaki e papà Mustapha El Gamba, di Briosco. Sempre una bambina è l’ultima nata a Carate, Aurora Maspero, che ha pianto per la prima volta alle 20.45 del 31 dicembre per la gioia dei genitori Michela e Gianluca. A Vimercate, l’ultimo nato del 2024 è stato Michele, arrivato alle 13:31 del 31 dicembre.
A rallegrare la prima notte dell’anno a Monza, alle 5.19, la villasantese Nayra, 2.835 grammi, accolta fra le braccia di mamma Samiratou e papà Abdulaziz. Il milanese Matteo, 3.100 grammi per la gioia dei genitori Maddalena e Giovanni, ha chiuso invece il 2024: è il 2.526esimo piccolo dell’anno scorso in città. I fiocchi rosa e azzurri nel 2024 all’Asst Brianza sono stati poco meno di 3mila, 1.007 a Vimercate, 1.006 a Desio (in calo del 3,9% in linea con i dati regionali e nazionali) e 907 a Carate. Il San Gerardo, invece, negli ultimi sei mesi ha registrato un incremento del 10% delle culle.
Per tutti i bebè che vedono la luce fra le sue mura, l’abbraccio prolungato pelle a pelle con la mamma che "scalda, trasmette amore e sicurezza, ma soprattutto rende più facile maturare la capacità di gestire le emozioni e di guadagnarsi una vita felice – spiega l’ospedale –. Così dicono le più recenti ricerche scientifiche e così ormai da anni succede qui, anche quando il neonato ha affrontato il cesareo".
L’attenzione alle primissime fasi del rapporto madre-figlio all’interno della cerchia familiare in tutte le nascite, anche quelle complicate da problemi grandi e piccoli, "è il marchio distintivo delle due strutture di Ostetricia e Neonatologia del San Gerardo". Ad aspiranti madri, padri e nuovi nati viene offerta una cura multidisciplinare con il supporto di genetisti, anestesisti, cardiologi, psicologi, neuropsichiatri infantili, internisti e chirurghi e viene anche data la possibilità di stare insieme 24 ore su 24, sia nel reparto Maternità sia in Terapia intensiva neonatale, grazie alla disponibilità di tutte quelle facilitazioni, dalle stanze grandi e singole, a letti, cucina, salottino, ingresso a fratellini e sorelline e ai nonni, che garantiscono il comfort necessario alla madre e al figlio e a tutti i parenti.
Questo approccio, "consolidato a Monza, ma innovativo in Italia", viene raccontato durante gli incontri mensili dedicati agli aspiranti genitori e per la direzione ha contribuito "all’incremento di nascite dell’ultimo semestre".