Vimercate (Monza) - Altolà dei sindaci del Vimercatese alla Pedemontana. Dopo gli ambientalisti scendono in campo anche le istituzioni. Ieri, 17 comuni a cavallo fra Molgora e Adda hanno scritto alla Regione chiedendo "l’apertura di un tavolo serio di confronto". Un aggettivo che non è certo casuale. La prima firma in calce è quella di Francesco Cereda, neo primo cittadino di Vimercate. L’aveva promesso in campagna elettorale e quando ha distribuito le deleghe agli assessori ha tenuto per sé la delicatissima partita dell’autostrada promettendo "il fronte condiviso". All’indomani della elezione ha cominciato le consultazioni con i colleghi sfociate nel documento che passa in rassegna i pericoli per il territorio legati all’infrastruttura. Soprattutto lo stralcio della tratta D sostituita con la cosiddetta tratta D breve che porterebbe in dote il raccordo con la Teem-A4.
E poi c’è l’altro nervo scoperto della viabilità dell’area con migliaia di Tir che attraversano Agrate per passare dalla Milano-Venezia alla Tangenziale e viceversa. La nuova ipotesi farebbe terminare le corsie a Vimercate, parallele alla Est. Gli amministratori chiedono che "siano valutate tutte le alternative per evitare che entrambe le soluzioni siano realizzate" e spiegano che "la partita è aperta" e "l’opera può cambiata". Anche perché "la mancanza di chiarezza sul finanziamento e sui tempi di realizzazione della parte finale dell’autostrada, ci impedisce di programmare la salvaguardia delle aree ancora vergini".
Riflessioni che si aggiungono a quelle di una ventina di gruppi ecologisti che da quando il progetto è stato sbloccato sono tornati alla carica denunciando "la devastazione del territorio di un progetto che risale a 40 anni fa". Una visione condivisa da Simone Sironi, primo cittadino di Agrate, che ha già chiarito che il paese "non pagherà un altro tributo pesante" come successo con la Teem, quando il raccordo fra Est e A4 previsto a compensazione (insieme alla metropolitana) sulla nuova tangenziale saltò " e ancora oggi non c’è. Come i vagoni del resto". "Non possiamo permetterci un’altra situazione del genere: non reggeremmo". La lettera è stata recapitata direttamente al governatore Attilio Fontana e all’assessora alle Infrastrutture trasporti e mobilità sostenibile Claudia Maria Terzi, nonché ai vertici di Pedemontana e di Cal, Concessioni autostradali lombarde. Sottoscrivono anche Aicurzio, Bellusco, Bernareggio, Burago, Busnago, Caponago, Carnate, Cornate, Cavenago, Mezzago, Ornago, Roncello, Ronco, Sulbiate e Usmate Velate.