ALESSANDRO SALEMI
Cultura e Spettacoli

Dopo le celebrazioni Monza si candida a Città Pucciniana: “L’opera porta turisti”

La sfida del comitato che ha gestito le iniziative del centenario. Il grande musicista in città ha vissuto due anni, ha visto nascere il figlio e ha tratto ispirazione per alcune delle sue più famose composizioni

Il trionfale concerto conclusivo in Duomo lo scorso 29 novembre

Il trionfale concerto conclusivo in Duomo lo scorso 29 novembre

Monza – Il legame tra Monza e Giacomo Puccini sogna di arrivare a compimento con il riconoscimento del capoluogo brianzolo come “Città pucciniana“. Traguardo a cui con forza vuole ambire ora il comitato monzese per le Celebrazioni pucciniane, dopo il successo, quest’anno, della rassegna dedicata al grande compositore toscano in occasione del centenario dalla scomparsa.

Conferenze, spettacoli teatrali, presentazioni di libri, laboratori per bambini, e, soprattutto, concerti - trionfale quello conclusivo in Duomo lo scorso 29 novembre, con più di 1200 spettatori - hanno fatto conoscere a monzesi e brianzoli quanto sia stato importante per il compositore de La Bohème, Madama Butterfly e Turandot il rapporto con Monza, città in cui visse quasi due anni, e con la Brianza, terra per lui di gavetta e d’ispirazione per le sue opere. Quella per un capolavoro come La Bohème gli arrivò proprio pensando agli anni trascorsi nel piccolo appartamento di Monza in una palazzina in Borgo Milano 8 rosso (all’epoca i numeri civici avevano due colori, rosso e nero, oggi è corso Milano 18).

Una targa ricorda che lì Giacomo Puccini trascorse gli anni tra il 1886 e il 1887, in fuga da Lucca con la compagna Elvira e la figlia di lei. A Monza nacque il 22 dicembre 1886, il suo unico figlio, Antonio, battezzato nella parrocchia di San Biagio e proprio in quelle stanze Puccini compose l’Edgar. “È Puccini stesso nei suoi scritti a parlare di quegli anni come tra i più belli della sua vita – sottolinea Ettore Radice, presidente del comitato monzese per le Celebrazioni pucciniane –. Ora, a seguito di questo intenso e significativo rapporto con il nostro territorio, riteniamo che ci siano tutti i requisiti per arrivare al riconoscimento di Monza come Città pucciniana, titolo attualmente attribuito solo a Lucca (suo luogo natio), Torre del Lago, Viareggio e Milano”.

“Soprattutto la connessione con Milano sarebbe semplice e produttiva – continua l’esperto – permettendo di incanalare anche a Monza quel turismo lirico che si mobilita ogniqualvolta vada in scena uno spettacolo pucciniano soprattutto alla Scala. I turisti che sempre vi giungono sono davvero tantissimi, da tutta Italia e da tutto il mondo, soprattutto nordamericani, tedeschi, giapponesi e sudcoreani”. “Per arrivare a questo obiettivo, in qualità di Comitato abbiamo deciso di non scioglierci al termine di quest’anno pucciniano – prosegue ancora Ettore Radice – ma di continuare ad organizzare eventi dedicati al maestro toscano in città. La sola targa di commemorazione in corso Milano, nel punto fisico dove Puccini visse il periodo monzese, non basta per richiamare turismo. Ci vogliono soprattutto concerti”. 

Da qui l’appello all’amministrazione comunale e non solo: “Vogliamo sensibilizzare i nostri amministratori affinché possa essere il Comune stesso a fare domanda al ministero della Cultura per vedere riconosciuta Monza come Città pucciniana, e anche i parlamentari monzesi e brianzoli affinché presentino questa istanza in Parlamento”. Il comitato è in questo momento forte di un successo conclamato della rassegna monzese. Alcuni eventi, come le rappresentazioni liriche all’aperto in via Bergamo questa primavera, o gli spettacoli musicali e teatrali al teatro Binario 7, hanno visto il pienone di pubblico, e generato una cultura del legame di Puccini con Monza e Brianza che prima non esisteva.

A costituire il comitato pucciniano monzese sono 10 tra le più attive associazioni culturali cittadine - Mnemosyne, La Casa della Poesia, Corale Monzese, Monza Regale, Pro Monza, Italia Nostra, Amici dei Musei, Parco Letterario Regina Margherita, Premio Letterario Brianza e Amici della Musica - che “hanno dovuto sostenere uno sforzo, anche economico, notevole per dare vita a tutti gli eventi di quest’anno”, fa presente Radice.

“Per questo motivo – continua – riteniamo che ora il pallino possa passare all’amministrazione comunale, che ha la possibilità di svolgere i passaggi istituzionali ed elargire i finanziamenti per fare l’ultimo decisivo passo”. Le idee che bollono in pentola al Comitato sono davvero tante. Si pensa ad esempio alla suggestiva possibilità di creare una connessione tra il teatro alla Scala e la Villa Reale, entrambi frutto delle mani dello stesso progettista, l’architetto Giuseppe Piermarini, in vista anche della riapertura ufficiale dell’incantevole Teatrino di Corte.

O ancora di dare vita a un itinerario pucciniano che passi per tutti i luoghi dove visse il compositore, tra Toscana e Lombardia. Ciò sarebbe coerente con lo spirito stesso di Giacomo Puccini, un uomo nella vita dinamico e intraprendente, che a Monza trovò ospitalità - dalla natia Lucca - agli inizi della sua carriera, e in cui riuscì a guadagnarsi da vivere grazie alle serate da intrattenitore al pianoforte delle ricche famiglie nelle sontuose ville brianzole.