Fabio Luongo
Cultura e Spettacoli

Il Mac di Lissone nell’Olimpo dei musei di arte contemporanea: “Tutto gratis e di qualità”

Per il direttore Stefano Raimondi l’ingresso nella rete Amaci sarà un volano per la sua istituzione

Il direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Stefano Raimondi

Il direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Stefano Raimondi

Lissone (Monza e Brianza), 16 gennaio 2025 – Il MAC nell’Olimpo delle strutture che in Italia si occupano di arte contemporanea. Il Museo di Lissone è entrato ufficialmente a far parte di Amaci, l’Associazione dei musei d’arte contemporanea italiani, la più presigiosa rete che riunisce queste realtà sul territorio nazionale. Per il direttore del Museo d’Arte Contemporanea di Lissone, Stefano Raimondi, “è un momento significativo nella storia del MAC”. Quanto è importante questo risultato?

“L’ingresso in Amaci è qualcosa che abbiamo voluto fortemente, perché riunisce i principali musei d’arte contemporanea in Italia. Essere in Amaci è un posizionamento importante, che arriva a 25 anni dalla fondazione del MAC: ci immette in un circolo virtuoso con realtà come il Castello di Rivoli, il MAXXI, che genera benefici per tutti e che permette di prestarsi opere . È utile per far conoscere il Museo anche sul territorio: siamo un museo gratuito, una rarità oggi in Italia, e che offre servizi educativi come le visite guidate gratis alle mostre per le famiglie”.

Lei è direttore da 16 mesi: qual è il bilancio finora?

“Sono molto soddisfatto di questo primo anno di direzione, sono state fatte cose importanti per il Museo, che è stato rinnovato e simbolicamente riaperto: è tornato a essere quel museo della luce come era stato progettato. Oggi lo spazio del museo è accogliente e abbastanza unico in Italia: questa struttura dominata dalla luce naturale lo fa sembrare più un museo nordico. E poi è situato in un punto strategico, davanti alla stazione: penso si possa giocare molto su questa relazione tra interno ed esterno del luogo”.

E sul fronte delle mostre?

“C’è la soddisfazione di aver vinto il Pac-Piano dell’Arte Contemporanea 2024 del ministero della Cultura, che ha permesso di poter acquisire nella Collezione permanente diverse opere di Alice Ronchi (l’artista protagonista lo scorso anno al MAC con la mostra “Amami Ancora“, ndr), e quella di aver restituito alla vista del pubblico diverse opere della Collezione che per molto tempo erano rimaste nei depositi. Oggi il Museo ha un’identità molto precisa, centrata sulla Collezione permanente e sulla produzione di grandi mostre di artisti italiani”.

Programmi per il futuro?

“A fine marzo avremo una mostra di Ismaele Nones, artista trentino che vive a Torino e che ha già fatto diverse esposizioni importanti, ma che sarà alla sua prima personale in un museo pubblico italiano. È quanto abbiamo già fatto con Alice Ronchi: realizzare ogni anno una mostra di un artista italiano che non ha mai esposto in strutture pubbliche, presentando proposte di qualità e innovative, come è nel dna del Museo e del Premio Lissone da cui deriva”.

E poi?

“Nel periodo estivo avremo l’esposizione delle opere di Alice Ronchi acquisite con il bando PAC, mentre un piano sarà dedicato alle collezioni di cui è composto il patrimonio del MAC, per restituirne una visione completa. A ottobre il Premio Lissone pittura, con la volontà di conferirgli uno sguardo internazionale. Mi piacerebbe che Lissone tornasse a essere un luogo di studio sia sul panorama italiano sia sulla giovane arte internazionale. Quello che mi interessa è sempre la qualità delle proposte, con il coinvolgimento degli artisti e con la produzione di nuovi lavori. È importante avere un museo veramente attivo nella produzione culturale”.