C’è una città che non si vede, una parte di Monza inattesa perché sconosciuta o, il più delle volte, solo dimenticata, e dove tanti spazi urbani nascosti sono parte di alcuni dei luoghi più famosi e frequentati ogni giorno da centinaia di persone come la Villa Reale, il municipio o il palazzo del Tribunale.
Posti conosciuti da tutti quando si guardano ‘da sopra‘ ma che hanno un lato ignoto, quasi segreto, se visti ‘da sotto‘ e rivelano che c’è una Monza sotterranea, con ambienti curiosi, rimasti a testimonianza di epoche ormai passate. Tra i luoghi più famosi - e soprattutto più chiacchierati - di Monza c’è sicuramente il passaggio segreto del re nella Villa Reale, uno speciale elemento architettonico nella reggia del Piermarini, riadattata poi dal Majnoni, che nasconderebbe un tunnel sotto i Giardini Reali di collegamento tra i sotterranei degli appartamenti umbertini e Villa Litta a Vedano al Lambro.
Un espediente che sarebbe stato usato dal re Umberto I durante i suoi soggiorni monzesi per incontrare di nascosto l’amante, la donna di 7 anni più grande di lui passata alla storia come la “bella Bolognina“, ovvero la contessa Eugenia Attendolo Bolognini Litta. Una vicenda da gossip d’altri tempi, con elementi veri e altri solo raccontati perché se davvero c’è nella stanza del guardaroba dell’appartamento di Umberto un passaggio segreto nel muro che scende nei sotterranei, poi lì non è mai stato trovato l’ingresso del tunnel collegato con villa Litta, forse fatto murare dalla regina Margherita.
Nessun mistero invece attorno all’Albergo Diurno di Monza, una galleria lunga circa 70 metri che si sviluppa sotto al palazzo del Comune e di cui da almeno mezzo secolo si vede solo la scala a chiocciola dell’ingresso in largo IV Novembre. Un luogo realizzato a metà degli anni ’20, assieme al municipio, epoca in cui poche abitazioni avevano il bagno e nelle città venivano costruite strutture sotterranee dove realizzare servizi legati principalmente all’igiene personale. L’Albergo Diurno non è più in funzione dagli anni ’60, da allora è stato abbandonato e usato parzialmente dal municipio come deposito fino al 2021 quando è stato sgomberato e chiuso, murando la scala d’accesso.
Ci sono posti rimasti nascosti sotto Monza che è meglio non aver conosciuto anche in passato, come i sotterranei del Palazzo di Giustizia di piazza Garibaldi. Il tribunale la cui attuale struttura risale a metà degli anni ’30 e dove, ospitava nel piano sotto il livello del terreno le celle in cui venivano custoditi i detenuti mentre erano in attesa di essere accompagnati nelle gabbie delle aule di udienza ai piani superiori. Oggi i sotterranei del tribunale sono usati come archivio.