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Candy, all’indomani dell’audizione in Regione, l’attenzione si concentra sulla riconversione del sito di Brugherio
"La Regione Lombardia vigilerà, ma adesso servono garanzie su investimenti e occupazione". I sindacati sulla riconversione della Candy a Brugherio dalla produzione di lavatrici ad hub della logistica non hanno dubbi: alle parole devono seguire i fatti.
"Il Pirellone supporterà il progetto attraverso l’assessorato allo Sviluppo economico e quello delle Politiche attive del lavoro – spiega Pietro Occhiuto (nella foto in basso), segretario della Fiom-Cgil Brianza –. Passi importanti, ma non bastano: ci vogliono impegni concreti e risposte immediate".
I metalmeccanici hanno detto con chiarezza in Commissione Attività produttive al Pirellone che non accetteranno soluzioni che "mettano a rischio i dipendenti".
"Per questo – aggiunge il segretario della Fiom-Cgil Brianza – abbiamo chiesto garanzie su due aspetti fondamentali: risorse certe per gli investimenti che escludano che il cambiamento sia solo una riduzione mascherata delle attività e tutti gli ammortizzatori sociali disponibili per tutelare il lavoro e il reddito di chi è coinvolto. Non ci accontentiamo di generiche dichiarazioni d’intenti: vogliamo certezze, tempi chiari e impegni scritti".
"Il futuro del sito e del personale devono essere una priorità per tutti. All’incontro c’erano anche Provincia e Comune, segno che questa vertenza riguarda l’intero territorio – sottolinea Occhiuto –. Ora, occorre una vera assunzione di responsabilità da parte di tutti: l’azienda, la Regione e le istituzioni locali devono garantire che nessuno venga lasciato indietro".
Al centro, la metamorfosi del polo brianzolo che per la proprietà cinese, Gruppo Haier, è destinato a cambiare pelle: da produzione a logistica. A causa del calo degli ordini, il 30 giugno, dopo 64 anni di attività, dalle linee italiane uscirà l’ultima lavatrice della storia. E dopo un periodo di chiusura di qualche mese, lo stabilimento diventerà service hub di respiro europeo. Ma per i 50 esuberi previsti - sui 160 dipendenti della fabbrica - "il futuro è ancora incerto".
Accanto al centro logistico che si occuperà di ricezione, stoccaggio, confezionamento, programmazione delle schede e della spedizione, sarà mantenuta una produzione legata alla componentistica e si aggiungerà un’attività di rigenerazione degli elettrodomestici che punta a valorizzare le competenze acquisite negli anni a Brugherio.
La riorganizzazione degli spazi comincerà a luglio. Un quadro troppo incerto per i sindacati che vogliono vederci chiaro. "Non abbasseremo la guardia – conclude Pietro Occhiuto –. Verificheremo che ogni promessa si traduca in azioni reali e continueremo a batterci per la difesa dei posti di lavoro e dei diritti degli operai".