
Pietro Occhiuto, segretario della Fiom Cgil-Brianza
Agrate Brianza (Monza e Brianza). 23 aprile - Più che una schiarita, il tavolo di ieri al Pirellone con St ha confermato i timori per il sito di Agrate: “Mille esuberi nel polo brianzolo”, denunciano i sindacati a fine incontro. Neanche l’assessore allo Sviluppo Guido Guidesi usa mezze parole: “Siamo molto preoccupati”, ha detto dopo l’incontro. È lui ad avere convocato la multinazionale dei semiconduttori in crisi e i metalmeccanici dopo la presentazione del piano industriale al ministero il 10 aprile scorso, “per capire con esattezza l’impatto che avrà sui siti lombardi, in particolare ad Agrate”.
“Abbiamo chiesto e ottenuto dall’azienda l’impegno e presentare a breve nuove soluzioni che possano confermare l’importanza strategica e produttiva anche per il futuro degli stabilimenti in Regione – chiarisce l’assessore –. Allo stesso tempo le rappresentanze dei lavoratori si sono dette disponibili a promuovere proposte che vadano nella stessa direzione. Stiamo parlando di una realtà produttiva importante – ancora Guidesi – strategica per il gruppo, altamente tecnologica e assolutamente competitiva; l’obiettivo comune deve essere quello di garantire per il futuro che questi successi vengano mantenuti”.

“Ottocento esuberi più contratti a termine non rinnovati ed eventuali prepensionamenti: la somma fa un migliaio di posti di lavoro da tagliare in via Olivetti”, ribadisce Pietro Occhiuto, segretario della Fiom Cgil-Brianza dopo il summit al Pirellone con il colosso dei chip.
“Purtroppo i nostri timori – continua – si stanno rivelando esatti: a pagare il prezzo del cambiamento sarà il polo brianzolo, per questo abbiamo chiesto ai vertici di modificare radicalmente l’impianto del piano industriale. Così, è inaccettabile. L’apertura manifestata oggi dai manager deve tradursi immediatamente in fatti concreti. Il primo passo è che St prenda formalmente l’impegno a modificare e riformulare le previsioni, mettendo nero su bianco nuove strategie di crescita e tutela dell’occupazione”.
“I numeri del piano sono irricevibili – rincara Enrico Vacca, alla testa della Fim provinciale –. Questo piano oltre a presentare un conto salatissimo ai dipendenti brianzoli, prefigura un impoverimento strutturale dello stabilimento di Agrate con conseguenze che potrebbero svilupparsi in futuro e che rendono tutto inaccettabile”.
Unica nota positiva, “la scelta della multinazionale a proseguire il confronto, ma dovrà portare a qualcosa di concreto”.
Intanto, nei reparti di via Olivetti vengono messe in calendario le assemblee. “Riferiremo ai lavoratori cosa sta succedendo e raccoglieremo il loro punto di vista”, concludono i sindacalisti.