CRISTINA BERTOLINI
Economia

Sale la disoccupazione, 151mila senza lavoro in Brianza

Il tasso in provincia è passato in un anno dal 4,9 al 6,6%. Il settore manifatturiero ha perso circa cento imprese dal periodo pre pandemia

Il tasso di attività è del 76,8% per gli uomini, del 68,2% per le donne

Monza -  Aumenta il tasso di disoccupazione in Brianza, soprattutto per gli uomini. Secondo la rilevazione campionaria Istat, riportata dall’Ufficio statistica del Comune di Monza, in Brianza a fine 2021 erano in cerca di occupazione 15mila uomini e 12mila donne contro i 9mila maschi e 11mila femmine dell’anno precedente. In termini percentuali ciò significa un tasso di disoccupazione del 6,6% in generale, di cui in particolare 6,8% per gli uomini e 6,3% per le donne, mentre era rispettivamente il 4% e il 6% l’anno precedente, con un 4,9% di media fra entrambi.

Su 424mila cittadini maschi e 441mila donne la forza lavoro, cioè gli occupati più le persone in cerca di occupazione, sono circa 409mila, erano 407mila nel 2020. Il tasso di attività è del 76,8% per gli uomini e 68,2% per le donne, in media il 72,5%. I parametri della rilevazione, utilizzati lungo tutta la penisola, si rivelano forse un po’ anacronistici, visto che considera come forza lavoro tutti i cittadini dai 15 ai 64 anni, mentre nella nostra realtà i ragazzi più giovani studiano e il primo accesso a qualche forma di lavoro part time si ha, nella maggior parte dei casi, dai 18 anni in su. Questo spiega in parte l’enorme numero di non occupati che neppure cercano lavoro: ben 151 mila persone (il 27,5%), di cui 87 mila femmine (il 31,8 per cento delle donne) e 64 mila maschi (23,2 per cento) dai 15 ai 64 anni. Oltre 150mila persone che non lavorano, escludendo i pensionati, significa un’intera città di dimensioni superiori a Monza, capoluogo brianteo che ne conta circa 122 mila (dati Istat gennaio 2021).

"Il dato – osserva Vittorio Rossin, responsabile dell’Ufficio statistica del Comune di Monza – si spiega considerando che gli studenti dai 15 ai 25 anni sono ben 92mila e quindi la fetta più cospicua, a cui si aggiungono casalinghe, persone che vivono di rendita e cittadini con invalidità civili e si raggiunge la cifra in esame". La rilevazione considera le persone che non hanno dedicato neppure un’ora al lavoro nella settimana precedente la raccolta dati. Gli occupati effettivi sono 382mila (67,7% della popolazione), di cui il 71,5% del totale degli uomini e il 63,9% delle donne, ben 320mila sono dipendenti, il settore che la fa da padrone è quello dei servizi e terziario con 205mila unità, seguito da industria (107 mila persone), commercio (52 mila) e a seguire costruzioni e agricoltura con sole 3mila unità in tutta la Brianza.

Solo a Monza sono attive 14mila e 80 tra imprese con sede in loco e unità (laboratori, stabilimenti, officine e uffici) di aziende con sede legale altrove. Tra queste si conferma il settore dei servizi quello più brillante, con 4574 attività operative, addirittura cresciuto di quasi 100 unità rispetto al 2019 (pre pandemia) quando contava 4467 imprese in costante crescita. Seguono a distanza 3484 attività nel commercio e 1685 nel settore costruzioni e 1074 nella manifattura (scesa di quasi 100 unità dal 2019). A seguire, trasporti e magazzinaggio, attività finanziaria.