BARBARA CALDEROLA
Economia

St di Agrate, il rebus sul futuro dei lavoratori: “L’azienda smentisce i tagli ma chiede i prepensionamenti”

Primo incontro a Catania tra il colosso e i sindacati. Che rilanciano: "È mancata la chiarezza". E ora le sigle invitano il governo a convocare un tavolo con estrema urgenza

I lavoratori della St di Agrate: lunedì e martedì ci sono state 4 ore di sciopero

I lavoratori della St di Agrate: lunedì e martedì ci sono state 4 ore di sciopero

Agrate (Monza e Brianza) – "Nessun taglio del 6% del personale", ma "l’invito a trattare come i sindacati francesi sui prepensionamenti". Notizie in apparente contraddizione in arrivo dal primo tavolo fra St e metalmeccanici, ieri a Catania. Un incontro atteso, ma che non ha portato "la chiarezza che ci aspettavamo", dicono le sigle che tornano a chiedere "il tavolo al ministero sul piano industriale. Il grande assente".

"Da un lato, i vertici aziendali smentiscono la riduzione programmata della forza lavoro nel mondo, dall’altro annunciano che Oltralpe è già in atto un confronto con le organizzazioni sindacali per uscite di lavoratori e chiedono la nostra disponibilità a fare lo stesso - dice Barbara Tibaldi, segretaria nazionale Fiom-Cgil – il personale merita chiarezza, trasparenza e rispetto". In gioco c’è il futuro dei siti italiani, quasi 13mila dipendenti, più di 5mila dei quali ad Agrate e un altro migliaio in Lombardia. In Sicilia l’azienda ha chiesto la cassa integrazione per 2.500 addetti fra marzo e aprile. Una decisione che ha acuito la preoccupazione anche in Brianza, dove lunedì e martedì ci sono state quattro ore di sciopero totali. Tibaldi chiede al governo di convocare "con urgenza il confronto per chiarire le prospettive e le ricadute occupazionali in assenza della presentazione di investimenti e missioni di tutti gli stabilimenti". Nel frattempo "valuteremo le azioni da mettere in campo con le altre organizzazioni".

"Anche a fronte dell’appuntamento di ieri è urgente il faccia a faccia sul futuro del gruppo a Roma - aggiunge Massimiliano Nobis, segretario nazionale Fim -. Se come affermato dalla direzione si stanno sviluppando piani industriali che arrivino ai prossimi 10 anni, è necessario aprire il dialogo e trovare convergenze anche con il ministero dell’Economia che possiede il 13% delle azioni di St (altro 13% il Governo francese) e con quello delle Imprese per confermare che la produzione dei semiconduttori è strategica per il nostro Paese".

Per Nobis "è necessario sostenere e rafforzare gli investimenti sul processo produttivo negli ultimi anni a Catania per estenderli anche ad Agrate e per destinare nuove risorse alla ricerca di prodotti da affiancare agli attuali considerati maturi dal mercato". Di prepensionamenti, invece, per lui "si potrà discutere dopo l’incontro ministeriale in un quadro complessivo di sviluppo e organizzativo-occupazionale".