Nova Milanese (Monza e Brianza), 25 novembre 2024 - Nemmeno l’omicidio della sorella Giovanna Chinnici, 63 anni, uccisa dal cognato (e marito di lei), l’aveva fermata. Anzi, se possibile, aveva avvelenato ancora di più il suo animo. E aveva continuato ad avere comportamenti molesti nei confronti della famiglia di suoi parenti.
L’allontanamento
Da giovedì scorso, un’ordinanza cautelare di divieto di dimora e avvicinamento provvedimento di allontanamento l’ha però costretta ad andarsene e a trovarsi una nuova casa. Nel pomeriggio del 21 novembre, i carabinieri della Stazione di Nova Milanese hanno eseguito un’ordinanza cautelare che prevede il divieto di dimora e di avvicinamento alle persone offese nei confronti di una 59enne residente a Nova Milanese.
Il provvedimento è stato emesso dal G.I.P. presso il Tribunale di Monza, su richiesta della Procura della Repubblica, sulla base di gravi indizi di colpevolezza relativi al reato di atti persecutori. Le condotte dell’indagata, iniziate nell’ottobre 2023, hanno riguardato ripetute molestie e minacce ai danni della sorella e del nucleo familiare di quest’ultima, con i quali condivideva l’abitazione in una palazzina.
Gli episodi, spesso accompagnati dal coinvolgimento del marito 62enne della donna, Giuseppe Caputo, sono culminati nel tragico evento del 23 ottobre scorso, quando quest’ultimo, durante un’ennesima aggressione, aveva accoltellato mortalmente la cognata e ferito la nipote con un coltello a serramanico.
Il marito assassino
L’uomo era stato arrestato con l’accusa di omicidio e tentato omicidio ed è attualmente detenuto in attesa di giudizio. Successivamente all’arresto, l’indagata ha avanzato accuse nei confronti dei familiari delle vittime, sostenendo di essere stata oggetto di minacce da parte loro. Tuttavia, le verifiche effettuate dai carabinieri, supportate anche dalle immagini dei sistemi di videosorveglianza nella palazzina, hanno escluso ogni riscontro alle sue affermazioni, ritenendole infondate. Sulla vicenda aleggiava peraltro una vecchia querela per atti persecutori proprio nei confronti della famiglia da cui provengono l’assassino e sua moglie, ora costretta a trovare casa fuori da Nova Milanese, dove si è immediatamente trasferita assieme al figlio. L’ordinanza cautelare – fanno sapere dai carabinieri - è stata adottata per garantire la sicurezza delle persone coinvolte e prevenire ulteriori episodi di tensione. --