Monza, 24 ottobre 2023 – Il peso (politico) della scheda bianca del sindaco di Monza Paolo Pilotto andrà misurato dentro al Pd, ma "certamente il risultato di queste elezioni deve essere un insegnamento". Valerio Imperatori, nuovo segretario cittadino del Partito democratico, non nasconde l’amarezza sua, dei dem e della coalizione di centrosinistra per la sconfitta di Marco Cappato nella sfida con Adriano Galliani. Innanzitutto "perché abbiamo perso". Ma anche "per il grande impegno che tutti abbiamo messo per sostenere Cappato, dopo aver metabolizzato l’indicazione del candidato abbastanza sofferta che ci è arrivata dall’alto del partito". Una imposizione che non è mai andata a genio all’anima di centro del Pd, a cominciare proprio dal sindaco Pilotto che ieri, oltre a "prendere atto dell’esito del voto" non ha voluto aggiungere altro.
Eppure , superate le prime resistenze, Imperatori aveva subito dettato il passo: ""Il Pd sta sostenendo con tutte le sue forze la candidatura di Cappato, con una scelta politicamente corretta. Non credo che i monzesi debbano votare chi, come Galliani, è già stato senatore e ha fatto pochissime presenze a Palazzo Madama. Qui serve un rappresentante del territorio. Con Cappato abbiamo concordato di lavorare, oltre che sui diritti civili, sui temi del territorio, in primis Pedemontana". Evidentemente non è bastato. E ieri, con il verdetto definitivo uscito dalle urne della Brianza, il segretario monzese del Pd mette i puntini su quanto successo:
"Credo che alcuni processi in un territorio in cui c’è un partito con un forte radicamento debbano avere come priorità, sempre, quella di favorire il territorio stesso. Con un proprio candidato. E questa cosa, in queste elezioni suppletive, non è avvenuta". In ogni caso, "a Monza città lo scarto di voti non è stato poi tanto ampio tra Galliani e Cappato – l’analisi di Imperatori –. Mi preoccupa di più quello che è successo negli altri comuni. Certo è che sono state elezioni fantasma. C’è stata poca informazione. E lo dimostra anche la scarsissima affluenza". E poi anche la grafica sulla scheda potrebbe aver avuto il suo peso: "Sotto il nome di Galliani c’erano i simboli dei quattro partiti che lo sostenevano, mentre sotto il nome di Cappato c’era soltanto il suo simbolo, quindi – una chiave di lettura del segretario dem – un elettore che è già poco informato può essersi sentito “disorientato“ non trovando il simbolo del suo partito". C’era, però, "la convinzione che Cappato potesse essere il senatore del territorio, cosa che, invece, Galliani non ha dimostrato di essere nella sua precedente esperienza in Senato, quando ha collezionato il record di assenze dall’aula".
Ora il “Condor“ torna a Palazzo Madama e "gli faccio i miei auguri – gli rende onore Imperatori –, ma allo stesso la prima cosa che gli chiediamo è che a questo giro vada davvero in Senato. Che si faccia vedere. Perché qui di problemi ce ne sono tanti da affrontare e risolvere. Sicuramente nelle prossime settimane gli chiederemo un incontro. E l’impegno a essere il senatore di tutta la Brianza". Allo stesso tempo Imperatori punterà a "rilanciare la presenza politica del Pd a Monza. Puntiamo ad arrivare ad almeno 400 tesserati in un paio d’anni e a riorganizzare i circoli, ci sono molti giovani che si stanno avvicinando".