GUALFRIDO GALIMBERTI
Politica

A Desio inizia il dopo Gargiulo. Grandi manovre per il voto in primavera: sarà alleanza civica?

La Lega punta sull’assessora Martina Cambiaghi, FdI su Fabio Arosio. Per FI circola il nome di Michele Vitale, per il Pd Jennifer Moro. L’ex primo cittadino Corti potrebbe guidare un listone trasversale

L’ex sindaco Simone Gargiulo con il vicesindaco uscente Andrea Villa

L’ex sindaco Simone Gargiulo con il vicesindaco uscente Andrea Villa

Desio (Monza e Brianza) – Il sindaco Simone Gargiulo è stato deposto, viva il sindaco... futuro. In città i partiti sono più impegnati a guardare avanti, verso le elezioni amministrative, piuttosto che perdersi in polemiche e scambi di accuse per quanto è accaduto. Per questi argomenti, del resto, hanno già avuto anche parecchio tempo. Le discussioni erano nate quando si è trattato di individuare i candidati alla poltrona più importante del municipio, con il centrodestra spaccato in due. Sono proseguite con la formazione della giunta e sono riprese con vigore ancora maggiore nell’ultimo anno.

Fino all’epilogo delle ultime ore con le dimissioni in massa di sedici consiglieri comunali, di cui undici di minoranza e cinque di maggioranza. Il fatto che l’accaduto sia ormai alle spalle, anche se di certo non archiviato dal punto di vista dei rapporti tra partiti e da quello delle relazioni personali, lo dimostra anche il post pubblicato giovedì in serata su Facebook dal vicesindaco uscente Andrea Villa: "Ci rivediamo presto, abbiamo davanti a noi una campagna elettorale da affrontare e il mio impegno per Desio non finisce oggi". Un testo accompagnato da una foto scattata sulla torre incompiuta di Desio mentre indossa il casco da cantiere. Guarda avanti ed è pronto a lavorare.

Non è l’unico. A poche ore dalla notizia del sindaco sfiduciato si rincorrono già le voci sulle possibili candidature in vista delle elezioni. Una cosa, infatti, è certa: i cittadini di Desio in primavera, con data ancora da individuare, andranno alle urne. Saranno gli unici in tutta Monza e Brianza. Chi ha scelto di mandare Gargiulo a casa con due anni di anticipo aveva già fatto bene i conti: meglio essere veloci e portare a termine l’operazione entro la fine del mese di gennaio per evitare un commissariamento lungo un anno e mezzo, che avrebbe recato un danno incredibile alla città in un momento cruciale.

Per sei mesi la città sarà senza sindaco, mentre ci sono da affrontare temi come l’arrivo di Pedemontana e la metrotranvia. I partiti, però, nel frattempo hanno già la testa alle elezioni. Sul centrodestra l’avventura è finita tra le divisioni, si ripartirà proprio dal solco scavato dai partiti. La Lega sembra intenzionata a puntare sull’assessora uscente Martina Cambiaghi. Fratelli d’Italia preferirebbe candidare Fabio Arosio, che in questi anni è stato il presidente del consiglio comunale. Per Forza Italia circola il nome di Michele Vitale: potrebbe essere il prescelto anche da parte di Fratelli d’Italia che avrà il suo congresso, salvo ulteriori sorprese, durante il mese di febbraio. Giochi aperti anche a sinistra, anche se la coalizione resta un po’ più abbottonata. Sembra avere poche chance, o forse anche poca voglia, Jennifer Moro che aveva sfidato Gargiulo alle ultime elezioni, perdendo.

Viene dato come poco probabile l’ex sindaco Roberto Corti, che in precedenza aveva guidato la città per 10 anni. Non pare che la sua ambizione sia quella di occupare di nuovo la poltrona più importante del municipio. Lascerebbe volentieri lo spazio ad altri, ma di fronte alle richieste altrui potrebbe anche mettersi a disposizione. Il suo nome potrebbe invece tornare in voga di fronte a una prospettiva che avrebbe del clamoroso: una grande alleanza civica per mettere insieme parte del centrodestra e parte del centrosinistra attuale.

Un patto per la città, per voltare pagina senza divisioni, fondato non tanto sui nomi in gioco, quanto su un programma da realizzare in base a quelle che sono le priorità di Desio. Operazione difficile, perché difficilmente i partiti vorranno abdicare, ma se dovesse riuscire la Brianza potrebbe diventare un nuovo laboratorio politico.