FABIO LUONGO
Politica

Lissone, lo striscione negato e l’ira dell’Anpi: “Resistenza trattata da fake news”. La sindaca Borella: attacco strumentale

Spazio negato a una scritta senza loghi. Per l’Anpi locale “un burocratico rifiuto che declassa la Liberazione a una qualsiasi manifestazione rionale ludico-sportiva”. Ma il primo cittadino Laura Borella replica: “Accusa infondata, celebrerà la Liberazione come sempre”

Laura Borella guida la giunta di centrodestra a Lissone: il suo no allo striscione Anpi su un edificio pubblico divide le opinioni

Laura Borella guida la giunta di centrodestra a Lissone: il suo no allo striscione Anpi su un edificio pubblico divide le opinioni

Lissone (Monza e Brianza) – Per la sindaca “è solo una strumentalizzazione”, “un’accusa infondata”. Per l’Anpi locale “un burocratico rifiuto che declassa la Liberazione a una qualsiasi manifestazione rionale ludico-sportiva”. Lissone, poco meno di 47mila abitanti che ne fanno la seconda città della Brianza, si spacca sulla decisione del Comune di negare all’Associazione Partigiani il permesso di esporre uno striscione commemorativo, sul municipio o altro edificio pubblico, per gli 80 anni della Liberazione dal nazifascismo. Un drappo senza loghi, con la sola scritta “1945-2025 - 80° anniversario della Liberazione”. Una scelta, quella dell’Amministrazione, presa da tempo “per non creare disparità alcuna” tra le tante richieste che arrivano. “Sono accuse ingiuste, che mi lasciano amareggiata: abbiamo sempre sostenuto tutte le iniziative dell’Anpi”, replica ferma, ma dispiaciuta per le polemiche, la sindaca Laura Borella, alla guida di una Giunta di centrodestra.

L’Anpi lissonese parla di “Resistenza considerata come una fake news indegna di essere debitamente celebrata”.

“All’Anpi abbiamo sempre dato sostegno e patrocinio. Anche per il concerto che hanno organizzato quest’anno, per domenica 27, per la Liberazione. Ho il massimo rispetto dell’Anpi e va bene tutto, ma che mi si attacchi con questi toni non sta né in cielo né in terra: rimango molto amareggiata, prima di fare certe dichiarazioni non mi hanno nemmeno fatto una telefonata per chiarirsi. La loro è un’accusa ingiusta: la nostra è una scelta lineare, è da quando amministriamo che abbiamo stabilito di non mettere alcun tipo di striscione sul Comune. E l’importanza del 25 Aprile ce l’abbiamo ben chiara. Quella festa non ha un colore politico: è la giornata di tutti gli italiani, la Liberazione d’Italia”.

Piena condivisione, quindi, per i valori rappresentati dal 25 Aprile?

“Sono stata tacciata di non rispettare la memoria: ebbene, la memoria ce l’ho eccome, per il 25 Aprile faremo una manifestazione ufficiale. E non ci siamo limitati a quello: trattandosi dell’80esimo anniversario, per quella sera abbiamo organizzato anche la proiezione dell’ultimo film realizzato dal regista lissonese Filippo Grilli, che tocca esattamente quelle vicende”.

Il rilievo che vi fanno è che quello striscione non riguarda un evento qualsiasi.

“Riceviamo tantissime richieste da realtà che si occupano di temi importanti e meritevoli. Proprio perché meritevoli, o li si mette tutti o nessuno. Ma non è uno striscione che fa memoria. Mi spiace molto per questa polemica, mi sembra una strumentalizzazione. Quei morti che ricordiamo non sono né di destra né di sinistra, ma sono di tutti”.