Monza – Il dado è tratto: il Pd di Elly Schlein sosterrà la candidatura del radicale Marco Cappato, tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, nella corsa per il seggio brianzolo al Senato lasciato libero dalla morte di Silvio Berlusconi. "Sono grato al Pd per la scelta generosa e coraggiosa – ha commentato Cappato – Sarà una sfida entusiasmante, assieme a coloro che già mi sostengono e quelli che arriveranno. Faremo tesoro delle differenze per andare a convincere e vincere il 22 e 23 ottobre".
La decisione del Pd è stata annunciata da Igor Taruffi, responsabile dell’organizzazione del partito, in serata: "Il Partito Democratico, specie in elezioni con un sistema elettorale maggioritario che premia chi ottiene anche e solo un voto in più, ha ritenuto di privilegiare l’alleanza più larga possibile tra le forze che si oppongono alla destra – ha dichiarato in serata il braccio destro della segretaria nazionale – Per questo anche se avremmo potuto presentare autorevoli candidature espressione del Pd locale, abbiamo ritenuto di non frammentare lo schieramento che si oppone alla destra ed appoggiare la candidatura di Marco Cappato".
Una decisione arrivata alla fine di una girandola di consultazioni. L’appello firmato da 18 sindaci dem del territorio e dei vertici locali del partito a sostegno di un nome del territorio non è riuscito a fare breccia. La candidatura sottotraccia di Roberto Rampi, due volte parlamentare e già vicesindaco a Vimercate, sostenitore della stessa Schlein nella corsa alla segreteria nazionale, non è stata considerata sufficientemente competitiva in un collegio tradizionalmente moderato quale la Brianza, dove Berlusconi vinse un anno fa con la maggioranza assoluta dei voti (50,27%) e dove oggi il principale avversario si chiama Adriano Galliani, amministratore delegato del Monza calcio e amico di una vita del Cavaliere.
I sindaci del Pd avevano sostenuto la necessità di una candidatura locale, infastiditi dalla fuga in avanti di Cappato, il primo a scendere in campo con Cateno De Luca, candidato al seggio brianzolo per Sud con Nord. "La candidatura Cappato c’è, non si può superare. Voi vi prendete una responsabilità enorme, quella di frammentare il fronte", aveva già risposto qualche giorno fa Taruffi agli esponenti dem locali.
Nel pomeriggio di ieri era arrivata la sollecitazione di Riccardo Magi, segretario di +Europa: "Marco Cappato al Senato sarebbe un valore aggiunto nella lotta sui diritti civili, le libertà individuali e la democrazia. E credo che il fatto che tante forze di opposizione abbiano annunciato di sostenere la sua candidatura sia un segnale preciso: davanti a un governo che sui diritti va indietro, bisogna rafforzare il fronte che invece vuole andare avanti".
Fallita invece la proposta dei 5 Stelle, che nelle ultime ore avevano chiesto al Pd di convergere su una figura civica del territorio ma super partes rispetto ai partiti e diversa da Cappato, da proporre a tutto il centrosinistra.
Intanto il diretto interessato, che fin dalla prima ora ha lanciato un appello per un campo larghissimo sulla sua candidatura contro "questa destra" e "in difesa dei diritti", tira dritto. Sostenuto da Azione, Possibile, Più Europa, Radicali Italiani, Verdi e Sinistra Italiana, Libdem, Socialisti e Volt, il tesoriere dell’associazione Luca Coscioni, ha annunciato di avere raccolto 450 firme, 100 in più del necessario, a sostegno della sua candidatura. "Consegneremo le firme domenica – ha detto Cappato – ma è allucinante che nel 2023 ancora si debbano raccogliere le firme solo su moduli cartacei".