Monza – “A luglio, il sindaco mi aveva ribadito la sua piena fiducia. Dopo aver parlato con il mio partito, il Pd, ci eravamo messi d’accordo per rimettere solo la delega sui rifiuti, una delle più gravose che rischiava di farmi fare solo da parafulmine o capro espiatorio. Con Paolo (Pilotto, ndr) c’era l’accordo. Ad agosto, siamo andati entrambi in vacanza e al mio ritorno sono andata con un sorrisone nel suo ufficio... e mi sono ritrovata silurata”.
L’avvocata Giada Turato è amareggiata e ancora stupefatta. L’ex assessora con deleghe ad Ambiente, Mobilità ed Energia, è stata sollevata dal suo incarico ed estromessa dalla Giunta il 22 agosto. E ora, dopo un lungo silenzio, accetta di parlare.
Cosa è successo?
“Non lo so ancora. Mai uno screzio, mai un disaccordo col sindaco”.
Si dice sia saltata per i rifiuti, in problemi denunciati in campagna elettorale sono rimasti o addirittura peggiorati.
“Ma il problema era un altro. Come mandato elettorale avevamo stabilito di arrivare a gestire “in house“ la raccolta differenziata, senza più affidarci all’appalto ereditato dalla Giunta Allevi pieno di buchi e problemi”.
Ma...
“Visto che sono avvocata, prima di indire una nuova gara la mia strategia era più prudenziale, tecnica, per avere una tutela giuridica e trasparenza nei confronti della città”
Tutti d’accordo?
“Sembrava di sì, il sindaco mi aveva sempre appoggiato, per lui mi sarei buttata dalla finestra, non abbiamo mai litigato”.
E invece?
“Devo ancora capire chi fosse il mio nemico”.
Pilotto ha parlato di “dinamiche che hanno creato incertezze nelle relezioni con gli uffici oltre a incomprensioni nelle attività collegiali di giunta”.
“Smentisco problemi con gli uffici, ma in Giunta mi sono scontrata col vicesindaco, Egidio Longoni”.
Con delega agli Appalti.
“I problemi sono sorti lì, mi ha tolto il saluto, ha rivolto parole poco gentili nei miei confronti, battute, mi votava regolarmente contro in Giunta: si sono create tensioni non solo con me”.
La rabbia serpeggiava in città però per la raccolta rifiuti: uffici chiusi ad agosto e lunghe file sotto il sole per ritirarli.
“Lo avevo detto al sindaco, eppure mi ha detto di tirare avanti: ho i suoi messaggi”.
E poi i parcheggi blu sono stati estesi, con l’idea di mettere a pagamento tutta la città.
“L’idea non era mia, c’è chi ha messo a bilancio che la città avrebbe incassato un milione e mezzo di euro in un anno, ma era una follia”.
In consiglio comunale lunedì il sindaco ha ribadito la fiducia nel suo operato.
“Ma io non ne ho più in lui, quanto accaduto mette in difficoltà la reputazione di un’amministrazione e sciupa gli sforzi fatti da tanti militanti per arrivare a governare questa città”.
Alle ultime elezioni, prese 272 preferenze.
“E mi sono scontrata in Giunta con chi alle elezioni non si era nemmeno presentato. E ha appena preso la tessera del Pd”.
Mollerà la politica?
“Per nulla, riparto da zero: in questa esperienza ho capito che non sono sufficienti le competenze tecniche. Ora studierò per accrescere quelle politiche. La segretaria del Pd Eddy Schlein ha appena ribadito la necessità di un approccio femminista nel partito: beh, io sono stata fatta fuori da maschi. In questi anni credo di avere messo in campo pilastri che Monza aspettava da tempo, tra cui il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile, la metropolitana M5, la riqualificazione della stazione FS, la nuova fermata ferroviaria Monza Est, la modifica del progetto Serravalle sullo svincolo A52, la Strategia contro i cambiamenti climatici, l’estensione del Parco Regionale Valle Lambro...”.