
Il centrocampista Michele Calì, schierato alle spalle dell’unica punta, ha messo a segno due reti risultate decisive nel 3-2 finale
Bastano 90 minuti a Renate e Padova per far saltare le certezze maturate dopo 30 partite. Così può succedere che alla 31esima il peggior attacco del campionato, quello del Renate anche se ora non lo è più, segni tre gol alla difesa meno perforata di tutte, quella della capolista Padova, che mai prima della partita di mercoledì sera a Meda aveva subito più di una rete in 90 minuti. Che sia stato proprio il Renate a farlo non lo avrebbe immaginato nessuno, nemmeno il più incrollabile degli ottimisti.
È da settembre che siamo qui a parlare di “corto muso“ e di attaccanti poco prolifici, poi arriva a Meda la prima della classe, riempie mezzo stadio con i suoi tifosi, i “cugini“ del Vicenza (ora a -2) stanno alle calcagna e ne prende tre. Anche se, è vero, qualcosa recentemente era cambiato in fase offensiva. Nelle ultimissime interviste lo aveva ripetuto più volte anche Foschi: "Palleggiamo meno, siamo più concreti". Cos’è cambiato? Nuovo modulo? Nuova interpretazione del sistema di gioco? Maturazione dei giocatori? È bravo chi sa rispondere.
Oggi il Renate si gode la vittoria contro la prima della classe, sale a 44 punti, chiude ogni conto con i playout e può finalmente concentrarsi a trovare il suo spazio nelle prime dieci. O meglio dalla quarta alla decima. Le differenze sono minime, tutto può succedere. "Siamo stati bravi nel primo tempo a non perdere la testa dopo il primo gol preso per una palla persa a centrocampo e dopo il salvataggio sulla linea di porta. Abbiamo rischiato grosso. Ma sapevamo anche come metterli in difficoltà, sapevamo che la palla oltre la difesa con l’inserimento da dietro poteva creare al Padova scompiglio. E lo abbiamo fatto bene" dice mister Foschi che azzecca la formazione schierando alle spalle dell’unica punta De Leo la coppia Calì-Delcarro che lo ripaga con una doppietta il primo e un gol il secondo.
"Contro il Padova così dovevamo giocare. Calì e Delcarro sono due elementi che hanno avuto meno spazio, in questo momento in cui si scende in campo ogni tre giorni mi servivano forze fresche e loro sono stati bravi a sfruttare l’occasione". Non c’è respiro per il Renate subito in campo per preparare la sfida di domani a Lumezzane.
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