La vittoria casalinga ritarda ancora, ma almeno contro il Trento si è rivisto un Renate vivo, propositivo e volenteroso. Migliore rispetto a quello di Trieste dove comunque sono arrivati anche i tre punti, ma qui entra in gioco il valore e soprattutto lo stato di forma dell’avversario che nel caso del Trento assume contorni quasi esagerati visto che la squadra di Tabbiani sabato sera a Meda ha raggiunto il sedicesimo risultato utile consecutivo. Foschi ha confermato il 3-5-2 (o 3-5-1-1 almeno iniziale) cambiandone gli interpreti e forse questa volta le mosse sono risultate più azzeccate rispetto a otto giorni prima. Insomma è mancata solo la vittoria ma Foschi si lamenta il giusto. "Ai punti credo avremmo vinto noi. Avremmo meritato di più. Ma questo è un campionato in cui se sbagli paghi. Potevamo chiuderla sul finire del primo tempo…". I riferimenti di Foschi sono al gol del Trento nato da una disattenzione generale (l’unica) della difesa nerazzurra colta un po’ in contropiede e poi alla traversa colpita da Plescia a pochi secondi dal 45’ sull’ennesimo pallone proveniente da destra. Insaccare il 2-0 proprio in quel momento avrebbe dato, chissà, un altro volto alla gara. "Abbiamo concesso un po’ di palleggio, ma sempre pronti a riproporci in maniera costante.
Abbiamo sempre riempito l’area di rigore, creato occasioni. Complimenti al portiere del Trento, decisivo più volte, mentre Nobile è stato impegnato poco o nulla. Abbiamo affrontato una squadra forte, che dimostra di meritarsi là dove si trova, mentre noi abbiamo dimostrato di essere all’altezza. Vedere a fine gara i giocatori rammaricarsi per un pareggio mi dà tanta fiducia e ottimismo per il futuro" analizza Foschi. Che poi rivolge anche uno sguardo alla classifica. "Forse le cinque vittorie iniziali consecutive avevano messo a tutti l’acquolina in bocca. Ma siamo lì, 25 punti non sono pochi. C’è chi sta peggio di noi… e ha speso di più".
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