Enrico Fovanna
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Il nostro caro albero

La struggente lettera di Giannasi al platano che gli faceva ombra e che sarà abbattuto dopo 57 anni

Di solito sono i bambini a parlare con gli alberi. Così come certe anime sensibili fanno con gli animali. Succede a volte per solitudine, ma più spesso per amore. La storia di oggi viene da Milano, zona Porta Romana. È qui che da 55 anni campeggia il chiosco di Giannasi, a dir poco amato dai milanesi che fanno la fila per portarsi a casa il suo pollo allo spiedo, magari con le patate al forno. Un chiosco che ha visto crescere la propria fama all’ombra di un gigantesco platano. Ma la pianta ha i giorni contati. Tra martedì e mercoledì prossimo l’albero verrà abbattuto, perché malato e a rischio di caduta. Così il signor Dorando, proprietario del chiosco Giannasi che porta il suo cognome, ha scritto una lettera struggente alla pianta che da quasi 60 anni gli fa compagnia. “Ti ho visto per la prima volta nell’autunno del 1966 – scrive – eri già una splendida pianta probabilmente di mezza età. Io ero un ragazzetto di 21 anni, insicuro, bruttino e magro come un chiodo. Ti ho visto cambiare livrea ad ogni stagione, dunque, centinaia di volte. Ho goduto dell’ombra che mi hai regalato. Ho amato credere che la tua posizione inclinata sopra al chiosco fosse a mo’ di protezione. Sei stato per decenni e decenni il mio splendido, discreto e composto dirimpettaio... Entrambi apparteniamo a mondi dove si nasce, si vive e si muore. Non saremo certo noi a cambiare questa regola. Mi mancherai...”. In sua memoria, Durando donerà 27 piante di castagno, come il numero dei suoi dipendenti, tramite Treedom, la piattaforma che da anni finanzia progetti agroforestali sul territorio. E Milano lo ringrazia due volte.