VOGHERA (Pavia)
Aveva adescato una ragazzina allora minorenne e, fingendosi uno studente universitario, l’aveva convinta a inviargli foto hard e a fare uso di droga. Pornografia minorile e spaccio aggravato di droga sono le accuse che gli sono costate una condanna a nove anni di reclusione e 40mila euro di multa. Il romagnolo di 44 anni, difeso dagli avvocati Carlo Benini e Giovanni Proni, in Rete si è finto coetaneo di una ragazzina che nella realtà lo conosceva come amico di famiglia. Ha raccontato di chiamarsi Andrea, di avere vent’anni e di studiare psicologia a Milano. Il sedicente Andrea ha spinto la ragazzina a inviargli foto partecipando a giochi a luci rosse. Inoltre l’uomo è stato riconosciuto colpevole anche di diffusione illecita di immagini che aveva ottenuto dalla ragazza a pagamento, immagini esplicite che otteneva inviandole foto di altre giovani per farle capire le pose che gli interessavano.
In base alle indagini condotte dalla Squadra Mobile di Ravenna, la vicenda si era verificata tra giugno e settembre 2021. La ragazzina avrebbe anche provato droghe come hashish e cocaina, spinta sempre dal finto coetaneo. Non bastandogli poi l’uso delle credenziali di Andrea, l’uomo si era spacciato anche per un’amica e aveva usato il profilo di una sedicente Elisa. Andrea ed Elisa però erano due facce della stessa medaglia e dietro c’era sempre il quarantaquattrenne. A denunciare il caso erano stati i genitori della 16enne dopo avere realizzato che la figlia aveva a disposizione un nuovo modello di IPhone. Si erano quindi rivolti prima a un investigatore privato e poi alla polizia di Stato.
Molto simile quello che era capitato pure a una studentessa ravennate, all’epoca sedicenne. Anche lei è stata invitata dall’uomo a inviargli foto intime e a provare droghe. Alla giovane, parte civile con l’avvocato Giovanni Scudellari, il Tribunale di Ravenna ha riconosciuto un risarcimento definitivo di 50mila euro.
Manuela Marziani