STEFANO ZANETTE
STEFANO ZANETTE
Cronaca

A 18 anni dall’omicidio. Il Tribunale di Pavia assediato dai curiosi: "Alberto Stasi c’è?"

In corso Cavour la ressa dei giornalisti e degli operatori della tivù. Tra loro tanti cittadini, ancora divisi tra innocentisti e colpevolisti.

In corso Cavour la ressa dei giornalisti e degli operatori della tivù. Tra loro tanti cittadini, ancora divisi tra innocentisti e colpevolisti.

In corso Cavour la ressa dei giornalisti e degli operatori della tivù. Tra loro tanti cittadini, ancora divisi tra innocentisti e colpevolisti.

"Ma cos’è successo?". È la domanda che si sono fatti i tanti pavesi che ieri mattina passavano in corso Cavour davanti al Tribunale. La tranquilla città in riva al Ticino non è infatti molto abituata alla ribalta delle cronache. Ma stavolta ha dovuto fare i conti con il rinnovato interesse mediatico per l’omicidio di Garlasco. Telecamere, inviati di tutte le testate giornalistiche e agenzie di stampa, fotografi, tutti assiepati all’ingresso del Palazzo di Giustizia in attesa di strappare una dichiarazione ad avvocati e periti convocati dal giudice per l’udienza dell’incidente probatorio chiesto dalla Procura di Pavia per le riaperte indagini sull’omicidio di Chiara Poggi a Garlasco il 13 agosto 2007.

"Ma sono già passati diciott’anni?", la domanda stupita di un ragazzo che forse all’epoca frequentava l’asilo o al massimo le elementari. Il giovane si ferma un istante a guardare incuriosito la ressa poi prosegue con una certa indifferenza, incamminandosi verso piazza della Vittoria. "Ma dentro c’è anche Alberto Stasi?", chiede invece ai cronisti una ragazza, che sembra rimanerci male nell’apprendere dell’assenza del condannato in via definitiva per l’omicidio dell’allora fidanzata. "E Andrea Sempio c’è?", chiede un altro passante un po’ più aggiornato sugli ultimi sviluppi del caso che continua a dividere l’opinione pubblica in innocentisti e colpevolisti, pro-Stasi o pro-Sempio.

"A me dispiace solo per quella povera ragazza uccisa", il commento, forse meno fuori luogo vista la circostanza, di una donna che passa in corso Cavour con il cagnolino al guinzaglio, guardando con aria di un certo disprezzo, rivolta non si capisce se più verso il Tribunale oppure agli operatori dell’informazione assiepati. L’arrivo di un’auto dei carabinieri, che portano in aula due arrestati in flagranza per l’udienza di convalida, passa quasi inosservato, con gli occhi di tutti rivolti nell’androne per scorgere l’uscita di qualcuno dei protagonisti della vicenda giudiziaria. Passa poco più di un’ora dall’orario dell’udienza, fissata per le 11, quando il primo a uscire è il genetista Emiliano Giardina: già si è diffusa la notizia della richiesta di ricusazione avanzata dalla Procura per il suo ruolo di perito nominato dal giudice. L’esperto se ne va senza rilasciare dichiarazioni.

Poi parlano uno a uno gli avvocati delle parti coinvolte nel procedimento. I legali Gian Luigi Tizzoni e Francesco Compagna, con il consulente Marzio Capra, per la famiglia Poggi. L’avvocato Angela Taccia, difensore di Sempio, con il generale Luciano Garofano. Da ultimi i difensori di Stasi, Giada Bocellari e Antonio De Rensis. Prima delle 13 il piazzale si è già svuotato e il passeggio in corso Cavour riprende tranquillo. Fino alla prossima udienza.