NICOLETTA PISANU
Cronaca

Abusi sulle figlie degli amici. Condannato imprenditore edile. Si faceva chiamare “zio”

Dieci anni di carcere, quattro le vittime che all’epoca avevano tra i 10 e i 12 anni. Secondo la ricostruzione in aula le violenze compiute in una casa del Legnanese.

Il processo si è celebrato a Pavia

Il processo si è celebrato a Pavia

Un imprenditore edile è stato condannato a dieci anni di reclusione per violenza sessuale aggravata su quattro bambine. La Corte d’Assise di Pavia presieduta dalla giudice Elena Stoppini ha anche disposto il risarcimento di 250mila euro alle vittime. La pm Giuliana Rizza al termine della sua requisitoria aveva chiesto la condanna a quindici anni di reclusione. L’imputato è un cinquantasettenne che secondo le accuse nel 2020 avrebbe abusato di quattro figlie di amici di famiglia, le quali all’epoca avevano tutte età comprese tra i dieci e i dodici anni. In particolare, secondo la ricostruzione degli inquirenti, avrebbe molestato le bambine in occasione di eventi conviviali o feste, con scuse diverse come per esempio fare dei giochi insieme o in altri momenti per andare a fare acquisti. I genitori delle bambine lo conoscevano e si fidavano, era un amico e si faceva chiamare zio dalle bambine. Gli abusi sarebbero avvenuti in una dimora di proprietà dell’uomo nel Legnanese: qui per esempio, secondo i capi d’imputazione, l’uomo avrebbe abusato una delle bambine mentre stava riposando, in quella stessa casa avrebbe portato anche un’altra vittima. I fatti contestati erano emersi nel 2023, quando una delle bambine coinvolte aveva raccontato l’accaduto a una psicologa che la stava seguendo in quanto la giovane aveva accusato alcuni disturbi.

Durante la terapia era emersa infatti l’ipotesi che tali malesseri potessero avere alla base un trauma. Approfondendo la situazione, in seguito al racconto della giovane erano scattati gli accertamenti in quanto la bambina aveva spiegato che anche un’amica aveva subito quegli abusi: la seconda bambina ha confermato nel corso di un incidente probatorio. Sono poi state individuate altre due parti offese, una di loro aveva smentito. L’imputato e il suo difensore, una volta depositate le motivazioni della sentenza, potranno valutare il ricorso in Appello.

Nicoletta Pisanu