NICOLETTA PISANU
Cronaca

Ucciso in piazza a Voghera, l’assessore Adriatici indagato per omicidio: “Fu una ronda armata finita male”

I legali: “Noi lo diciamo dal primo giorno”. Youns El Boussettaoui fu ucciso da uno sparo. Svolta in Procura: per Massimo Adriatici il reato è stato riqualificato in omicidio volontario

I rilievi dei carabinieri in piazza Meardi a Voghera Il 20 luglio 2021 l’ex assessore Massimo Adriatici ha sparato al 39enne Youns El Bousettaoui

I rilievi dei carabinieri in piazza Meardi a Voghera Il 20 luglio 2021 l’ex assessore Massimo Adriatici ha sparato al 39enne Youns El Bousettaoui

PAVIA – “Fin dal primo giorno noi abbiamo parlato di una ronda armata finita male e di omicidio volontario, nonché del munizionamento. Siamo rasserenati dalla visione dell’accaduto prospettata nel capo d’imputazione”. Marco Romagnoli e Debora Piazza, gli avvocati che assistono la famiglia di El Boussettaoui, lo ripetono dalla prima ora. La Procura di Pavia lo ipotizza ufficialmente da ieri, quando ha depositato l’avviso di conclusione indagini nei confronti di Massimo Adriatici, cinquantenne ex assessore leghista alla Sicurezza del Comune di Voghera che il 20 luglio 2021 in città aveva sparato al trentanovenne Youns El Boussettaoui, uccidendolo.

Approfondisci:

Ucciso da uno sparo in piazza Voghera: contestato l’omicidio volontario. Si va verso un nuovo processo per l’ex assessore Adriatici

Ucciso da uno sparo in piazza Voghera: contestato l’omicidio volontario. Si va verso un nuovo processo per l’ex assessore Adriatici

Adriatici è indagato per omicidio con l’aggravante dell’abuso di potere o violazione dei doveri inerenti a una pubblica funzione. Il capo d’imputazione nei suoi confronti è stato formulato in seguito all’ordinanza della giudice Valentina Nevoso, letta lo scorso 6 novembre a conclusione del processo di primo grado che vedeva Adriatici alla sbarra con l’accusa, allora, di eccesso colposo di legittima difesa. La giudice aveva ritenuto che il fatto accaduto fosse diverso da come descritto. Così, gli atti erano stati rimessi alla Procura di Pavia per la formulazione di un nuovo capo d’accusa per l’ipotesi di reato di omicidio volontario.

Secondo il nuovo capo d’imputazione, Adriatici avrebbe violato i doveri previsti dal suo ruolo di assessore, cui spettava l’attuazione degli indirizzi del Consiglio comunale in materia di sicurezza, avendo svolto quello che viene definito dagli inquirenti un vero e proprio servizio di ronda, armato della sua pistola regolarmente detenuta, pedinando El Boussettaoui, che era già stato segnalato molte volte in ambito cittadino.

Secondo la ricostruzione, in prossimità di piazza Meardi c’era stato un diverbio tra i due. Adriatici aveva quindi mostrato la pistola a El Boussettaoui, il quale l’aveva poi colpito con una manata. Adriatici per il colpo era caduto a terra perdendo gli occhiali e riportando contusioni: a quel punto aveva sparato a distanza ravvicinata ferendo El Boussettaoui al torace, un trauma che ne avrebbe poi causato la morte per shock emorragico.

Gli inquirenti contestano inoltre che il proiettile usato era a punta cava, una tipologia utilizzabile in poligono ma non per difesa personale. I prossimi passi prevedono la richiesta di rinvio a giudizio da parte della Procura e la fissazione dell’udienza preliminare. Adriatici avrà la possibilità di chiedere di essere giudicato con rito abbreviato.