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Massimo Adriatici, l’assessore leghista che uccise un uomo con un colpo di pistola in piazza: via al processo

Voghera, alla sbarra il 49enne imputato per eccesso colposo di legittima difesa. Il suo avvocato chiede l’accesso alla giustizia riparativa

Massimo Adriatici

Pavia – È cominciato oggi a Pavia il processo a Massimo Adriatici, avvocato di 49 anni, ex assessore leghista alla sicurezza di Voghera, imputato per eccesso colposo di legittima difesa per la morte di Youns El Bossettaoui, ucciso la sera del 20 luglio 2021 da un colpo sparato dalla sua pistola in piazza Meardi a Voghera. La vittima morì per l'emorragia provocata dal proiettile.

Nell'udienza di oggi, dopo la verifica iniziale delle parti, i legali di Adriatici (gli avvocati Gabriele Pipicelli e Luca Gastini) hanno chiesto che l'imputato (che non era presente in aula) possa accedere alla "giustizia riparativa”. 

“Da parte del nostro assistito - ha spiegato poi fuori dall'aula l'avvocato Pipicelli - c'è la volontà di ricomporre il rapporto con i familiari di Youns”. Un percorso che prevede anche un accordo a livello economico. I legali delle parti civili oggi presenti in aula (i genitori e i fratelli e le sorelle di Youns) si sono opposti. Prima di esprimersi sulla richiesta di Adriatici, la giudice Valentina Nevoso dovrà sentire anche la vedova. "Tendenzialmente siamo favorevoli - ha commentato l'avvocato della donna, Lara La Piscopia -, ma prima aspettiamo che venga ascoltata la moglie di Youns”.

Il processo riprenderà il 3 aprile, udienza nella quale cominceranno ad essere ascoltati i circa 100 testimoni citati da accusa e difesa. I legali di Adriatici insistono sul fatto che il loro assistito abbia agito esercitando la "legittima difesa”, mentre gli avvocati di parte civile hanno più volte chiesto che all'imputato sia contestato il reato di omicidio doloso. La sentenza dovrebbe arrivare a novembre.