MANUELA MARZIANI
Cronaca

Aggredita da un cinghiale e salvata dal suo cane. Lo zoologo: ormai non temono più l’uomo

Caricata da un esemplare mentre passeggiava con il cane alle porte di Pavia, la denuncia di una 47enne: "Ora abbiamo paura". Lo zoologo: questa specie non teme più l’uomo

I cinghiali rappresentano ormai un pericolo anche in città

I cinghiali rappresentano ormai un pericolo anche in città

Pavia, 18 agosto 2023 –  “I cinghiali sono diventati un problema di sicurezza, l’ho subìto purtroppo in prima persona". Acciaccata, un braccio ingessato, spaventata ma soprattutto arrabbiata. Una 47enne pavese, ferita da un cinghiale che l’ha caricata senza un motivo, ha deciso di denunciare pubblicamente quel che le è successo mercoledì sera, sia per mettere in guardia gli altri residenti nella zona che per chiedere alle autorità che intervengano prima che succeda qualcosa di più grave.

Il tutto è avvenuto in pochi attimi, mentre stava portando a spasso il cane, in via Frua a Travacò Siccomario, zona tra il Ticino e il Gravellone che confina con il quartiere pavese di Borgo Ticino.

"Erano circa le 19.30 ed era ancora chiaro - spiega la 47enne - non ho sentito nessun rumore ma si sono ritrovata a terra: un cinghiale, maschio, mi aveva caricato alle spalle. Me lo sono trovata di fianco, mi sono messa a urlare con tutta la voce che ho trovato, ero spaventatissima, per me e per il cane".

Il cane, un Terranova, ha messo in fuga e inseguito i cinghiali, tornando poi a casa incolume, solo un po’ sporco. Alla donna è andata peggio. "Sono stata aiutata da due vicini di casa usciti in strada per le mie urla – racconta la donna rivivendo la drammatica esperienza – per la caduta avevo un po’ di segni sul volto ma soprattutto mi faceva male il braccio. Sono poi andata al pronto soccorso e me lo hanno ingessato con una prognosi di 30 giorni, da rivalutare perché potrebbe essere necessario un successivo intervento chirurgico". Poteva anche andarle peggio, ma già così ha avuto conseguenze gravi per l’incontro ravvicinato con i cinghiali, sia il maschio che l’ha colpita che una femmina con tre cuccioli, anche se già grandi. Probabilmente gli stessi che nell’ottobre dello scorso anno erano stati filmati entrare nel parco giochi in Borgo Ticino, in linea d’aria a poche centinaia di metri.

"Non siamo in mezzo al nulla - ribadisce la donna - ci sono molte case anche se a ridosso del verde, un angolo di paradiso che adesso è diventato pericoloso. Non si può avere paura a scendere dall’auto o a uscire di casa, la situazione è diventata ingestibile. I cinghiali li vediamo spesso fuori dal cancello e soprattutto quando usciamo con il cane stiamo sempre attenti".

"È difficile che un cinghiale maschio aggredisca – spiega Giuseppe Bogliani, zoologo del dipartimento di scienze della terra e dell’ambiente dell’università di Pavia –, spesso fanno un’esibizione per convincere l’umano che vedono come un intruso ad andarsene e poi scappano. È più facile che ad aggredire sia una femmina desiderosa di difendere i propri cuccioli più dal cane che dall’essere umano. Il cane, infatti, per loro è un predatore. Per questo occorre tenerlo sempre al guinzaglio".

Gli esemplari maschi hanno zanne più taglienti, mentre le femmine meno. "Nelle zone periferiche di Pavia i cinghiali ci sono – aggiunge Oglianico – sono stati liberati nel Parco del Ticino da una riserva di caccia di Besate e rappresentano un notevole pericolo per l’agricoltura. Per questo motivo la Regione ha organizzato una battuta di caccia nel Siccomario eliminandone decine di esemplari e il Parco ha fatto la stessa cosa con capi che si avvicinavano troppo ai campi coltivati".

Oltre all’agricoltura, i capi rappresentano un pericolo per l’uomo. "Nelle zone protette – fa notare il docente – l’odore e la presenza dell’essere umano non rappresentano un pericolo per i cinghiali. Anche le anatre che ci sono nel Ticino una volta non si avvicinavano, come gli stambecchi che si trovano sul Gran Paradiso. Adesso si sentono al sicuro e si avvicinano all’uomo. Lo stesso fanno i cinghiali che solitamente non feriscono intenzionalmente, se non quando si sentono in pericolo perché temono di essere abbattuti da un cacciatore e reagiscono per difendersi o per difendere i propri cuccioli".