REDAZIONE PAVIA

Aggressioni in Pronto soccorso. Con lo smartwatch al polso richieste d’aiuto immediate

La sperimentazione a Vigevano, dispositivi consegnati al personale

La sperimentazione a Vigevano, dispositivi consegnati al personale

La sperimentazione a Vigevano, dispositivi consegnati al personale

Asst Pavia è la prima in Lombardia a sperimentare lo smartwatch anti-aggressione del personale di Pronto soccorso. Con l’obiettivo di contrastare qualsiasi forma di violenza nei confronti degli operatori sanitari, da oggi gli operatori del pronto soccorso dell’ospedale civile di Vigevano avranno uno smartwatch di ultima generazione che aumenterà la loro sicurezza. Questi dispositivi, progettati come braccialetti da indossare al polso, combinano praticità e funzionalità avanzate, per rispondere prontamente a situazioni di emergenza. Ogni smartwatch è dotato di una Sim multi-operatore, microfono e altoparlante per comunicazioni a due vie e tasti frontali intuitivi: un tasto Sos di colore rosso, per inviare richieste immediate di emergenza alla centrale operativa, e un tasto verde, per rispondere a chiamate in entrata.

Queste caratteristiche consentono una comunicazione rapida e efficace tra il personale e la centrale operativa, attiva 24 ore su 24, 365 giorni l’anno. In caso di emergenza, basterà premere il tasto Sos e si attiverà un protocollo che prevede il contatto diretto con la centrale operativa, la quale verifica la situazione e, se necessario, allerta immediatamente le forze dell’ordine. La localizzazione gps incorporata permetterà di conoscere in tempo reale la posizione dell’operatore.

Il personale del Pronto soccorso di Vigevano è già stato formato all’utilizzo di questi smartwatch e alle procedure operative connesse, garantendo la piena efficienza del sistema. "Regione Lombardia è costantemente impegnata nella prevenzione e nella gestione delle aggressioni al personale sanitario – ha sottolineato l’assessore regionale al Welfare Guido Bertolaso –. Abbiamo già messo in campo molte azioni di contrasto al fenomeno come l’installazione di pulsanti di sicurezza per allertare le forze dell’ordine, l’utilizzo di servizi di sicurezza interni e di videosorveglianza. Questo dispositivo indossabile ha il vantaggio di essere sempre a portata di mano dell’operatore, consentendogli di avvisare immediatamente i servizi di sicurezza in caso di necessità. Partiamo con la sperimentazione a Vigevano e, se il dispositivo darà buoni risultati, ci auguriamo soprattutto come deterrente di condotte aggressive, siamo pronti a estenderne l’utilizzo".

Divisi i sindacati: la Cgil continua a chiedere un presidio di polizia continuo e costante come avveniva una volta, mentre la Fials ritiene che la sperimentazione dovrebbe aggiungersi a un potenziamento del personale di vigilanza e ad altre misure di sicurezza, oltre a una formazione su come gestire situazioni critiche.

Manuela Marziani