UMBERTO ZANICHELLI
Cronaca

Aggressioni negli ospedali: arriva il braccialetto Sos per i medici, e Vigevano fa da apripista

Secondo i dati di Ats Milano migliorano i tempi di attesa tra il triage e la visita nei Pronto soccorso

L'intervento delle forze dell'ordine negli ospedali è ormai tutto tranne che una rarità

L'intervento delle forze dell'ordine negli ospedali è ormai tutto tranne che una rarità

Vigevano (Pavia), 25 ottobre 2024 – Partirà da Vigevano al massimo entro l’inizio del prossimo anno la sperimentazione del bracciale anti-aggressione che sarà dato in dotazione al personale medico e paramedico. Lo ha annunciato l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso. Si tratta di uno degli interventi previsti con l’obiettivo di aumentare il livello di protezione del personale. Il funzionamento del dispositivo è molto semplice: al cospetto di situazione che si valuta non possano essere gestite internamente, il personale schiacciando il pulsante di cui è dotato manderà una richiesta che sarà inoltrata automaticamente alle centrali operative delle forze dell’ordine.

E il progetto-pilota partirà da Vigevano dove, negli ultimi mesi, gli episodi preoccupanti al Pronto soccorso sono stati diversi tanto che il sindaco Andrea Ceffa, in occasione del convegno ospitato in città e al quale Bertolaso aveva preso parte, aveva reiterato la richiesta di misure più rigide a sostegno del personale dell’ospedale. “Accolgo la notizia con grande soddisfazione – dice il primo cittadino – sottolineando come finalmente si sia dato ascolto alla legittima richiesta del territorio”. Lo scorso anno, in tutta la Regione, sono stati segnalati 4.836 episodi di aggressione, a vari livelli, da quella verbale a quella fisica, a carico di operatori sanitari.

I dati di Bertolaso

Intanto Ats Milano ha presentato il report relativo al primo semestre dell’anno sull’attività dei Pronto soccorso in territorio di Milano e Lodi. “Il numero di accessi totali – ha spiegato Bertolaso – resta pressoché invariato rispetto all’anno precedente ma si registra un positivo miglioramento per quello che attiene la tempistica di attesa tra il triage e la visita che conferma il fatto che abbiamo intrapreso la strada giusta”. Il documento riporta le strategie adottate da numerose strutture per migliorare l’accoglienza come l’aumento delle Obi, le aree di osservazione breve intensiva e degli ambulatori dedicati ai codici meno gravi.

Tempi che fanno sperare

Nel frattempo Ats Milano sta ponendo in essere delle iniziative che puntano a ridurre il numero di accessi non urgenti in Pronto soccorso potenziando la continuità assistenziale attraverso la Centrale Unica e la promozione di percorsi a livello territoriale per la gestione dei malati cronici. “Ovviamente ci sono problematiche che dobbiamo continuare a tenere sotto controllo – ha concluso l’assessore regionale al Welfare – come la differenza della percentuale tra i ricoveri nei Ps pubblici che sono il doppio rispetto a quelli in Pronto soccorso privati. Va spiegato che i privati fanno parte a tutti gli effetti del Sistema sanitario regionale e sono chiamati a fare la propria parte in questo ambito”.