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Alberto Stasi e la richiesta di semilibertà: ecco perché la decisione non dipende dal pentimento. Al vaglio dei pm anche le recenti interviste

Il 41enne condannato per l’omicidio di Chiara Poggi da un paio di anni ha ottenuto il lavoro esterno. Intervistato (anche di recente) dai media ha sempre professato la propria innocenza. L’udienza prevista il 9 aprile. Cosa cambierebbe in caso di parere favorevole dei giudici

Alberto Stasi e la richiesta di semilibertà: ecco perché la decisione non dipende dal pentimento. Al vaglio dei pm anche le recenti interviste

Milano, 7 novembre 2025 – La Procura generale di Milano, diretta da Francesca Nanni, leggerà e studierà tutti gli atti relativi alla richiesta di semilibertà presentata da Alberto Stasi (oggi 41enne) il condannato definitivo per l'omicidio della 26enne Chiara Poggi a Garlasco (Pavia) il 13 agosto del 2007.

La richiesta di semilibertà 

Da quanto si è saputo, la sostituta pg Valeria Marino, a cui è assegnato il fascicolo, darà, poi, il suo parere sull'istanza in aula, nell'udienza fissata per il 9 aprile, come previsto in questi casi. Per un'istanza di semilibertà, come quella avanzata dalla difesa di Stasi, che da un paio di anni ha ottenuto il lavoro esterno, non è richiesto il ravvedimento, ossia il condannato non deve aver preso consapevolezza e aver riconosciuto la propria responsabilità.  Alberto Stasi, che all’epoca della morte dell’allora fidanzata chiara aveva 24 anni, anche di recente in interviste ai media, ha sempre ribadito la propria innocenza e ha fatto pure riferimenti alle nuove indagini che riguardano Andrea Sempio. L'udienza davanti ai giudici del Tribunale di Sorveglianza (presidente Anna Maria Oddone e giudice Maria Paola Caffarena, più due esperti) è fissata per le 9 del mattino assieme a tutte le altre del giorno, ma ovviamente, come spesso accade in questi casi, potrebbe slittare di ore, dato che le udienze vengono celebrate una dopo l'altra per ogni detenuto.

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Alberto Stasi

Le interviste 

La Procura generale, anche con l'avvocato generale Lucilla Tontodonati, verificherà, comunque, i contenuti di quelle interviste, anche recenti, e poi esprimerà il proprio parere davanti ai giudici della Sorveglianza, che avranno cinque giorni di tempo per decidere dopo l'udienza. Ciò che va valutato prima di tutto in questi casi, però, è il percorso carcerario del condannato, ossia la sua personalità e i suoi comportamenti nelle fasi di esecuzione della pena. Agli atti le relazioni del carcere su tutto il percorso.

Cosa cambierebbe con la semilibertà

Stasi avrà la possibilità di prendere la parola per dichiarazioni a supporto della sua istanza, dopo che i giudici avranno letto la relazione con gli atti del fascicolo, tra cui le relazioni degli educatori del carcere. Parleranno in aula gli avvocati (i legali sono Antonio de Rensis e Giada Bocellari) e la sostituta pg che esprimerà il suo parere. Il ravvedimento, da quanto è stato chiarito, è necessario solo per le istanze di liberazione condizionale, che possono essere avanzate nell'ultimo periodo dell'espiazione della pena, dopo l'applicazione della liberazione anticipata, lo sconto previsto per legge, di 45 giorni ogni sei mesi. Il lavoro esterno ottenuto da Stasi nel 2023 gli consente di uscire per andare a lavorare come contabile in un'azienda. La semilibertà gli permetterebbe, invece, di stare fuori dal carcere di Bollate per tutto il giorno o quasi, in pratica, e non solo per andare a lavorare. E dovrebbe tornare dietro le sbarre la sera. I suoi legali il 9 aprile, tra l'altro, saranno anche impegnati nell'udienza del maxi incidente probatorio a Pavia nella nuova inchiesta su Sempio.

Il percorso 

La sentenza della Cassazione che ha cristallizzato la condanna è stata pronunciata il 12 dicembre del 2015.  Condannato a 16 anni di carcere, fine pena nel 2030, il 41enne detenuto a Bollate ha ottenuto già dal 2023, dal Tribunale di sorveglianza di Milano, il lavoro esterno, per mansioni contabili e amministrative. Esce ogni giorno dal carcere per tornarci alla sera. 7. Una lunga storia giudiziaria, passata attraverso cinque processi, due assoluzioni prima della condanna, due richieste di revisione e un ricorso straordinario tutti respinti.