MANUELA MARZIANI
Cronaca

Altro focolaio di peste suina. L’appello degli agricoltori: "Indennizzi e misure anti-virus"

Ad Albuzzano colpito un allevamento con ottomila capi. Chiesto lo stop a caccia, raccolta funghi e trekking

Il commissario straordinario per la Psa Giovanni Filippini e il presidente Cia-Agricoltori Cristiano Fini al termine dell’incontro nella sede nazionale

Il commissario straordinario per la Psa Giovanni Filippini e il presidente Cia-Agricoltori Cristiano Fini al termine dell’incontro nella sede nazionale

Indennizzi adeguati e blocco degli oneri a salvaguardia degli allevatori, contenimento massiccio dei cinghiali, principali vettori della peste suina, stop temporaneo nelle zone rosse alle attività di caccia, raccolta funghi, trekking, per limitare al massimo la circolazione del virus. Sono le richieste messe sul tavolo da Cia-Agricoltori nell`incontro con il nuovo commissario straordinario per la Psa, Giovanni Filippini, che si è svolto ieri nella sede nazionale a Roma. "L’emergenza – ha detto il presidente di Cia, Cristiano Fini – nell`ultimo mese è precipitata, con 24 focolai di peste suina negli stabilimenti del Nord Italia, di cui 18 in Lombardia, che da sola conta più del 50% del totale degli allevamenti suinicoli nazionali. Non si può più aspettare, serve grande sinergia e lavoro di squadra per evitare il disastro".

Per questo Cia-Agricoltori ha chiesto al commissario di garantire un futuro agli allevatori colpiti. "Significa prevedere ristori rapidi e consistenti per coprire tutti i danni diretti e indiretti – ha aggiunto Fini – dal fermo produttivo al deprezzamento dei capi al blocco delle attività connesse, come gli impianti di biogas. Necessari, poi, strumenti di supporto alle imprese (moratoria mutui, cassa integrazione, esoneri contributivi) e sostegni agli investimenti per aumentare la biosicurezza in azienda".

Intanto è stato scoperto un focolaio ad Albuzzano, in un allevamento con 8mila capi. "Per impedire il diffondersi dell’epidemia – ha proseguito Fini – occorre accelerare e intensificare le operazioni di contenimento dei cinghiali, partendo dalle zone cuscinetto e dai distretti suinicoli. Nelle zone rosse si dovrebbe imporre un divieto a caccia, pesca, raccolta di funghi e tartufi, trekking e mountain bike per fermare i contagi. È in gioco la sopravvivenza di un settore chiave dell’agroalimentare".

Il comparto suinicolo Made in Italy conta 26mila aziende e un valore di oltre 13 miliardi tra produzione e industria. "La priorità assoluta è fare muro contro il virus – ha detto l’assessore regionale all’agricoltura Alessandro Beduschi –. L’obiettivo principale è stabilire con precisione dove e come fermarlo". Entro una settimana prenderanno il via i lavori per chiudere i varchi autostradali aperti nelle zone colpite. Verrà anche intensificato il depopolamento del cinghiale.