Pavia, 7 novembre 2024 – La Corte d’Appello di Milano ha annullato la sentenza di non luogo a procedere che a febbraio 2023 era stata emessa dal Gip di Pavia nei confronti dell’ex direttore generale dell’Asst di Pavia Michele Brait e di altri sei co-indagati, nell’ambito dell’inchiesta sulle presunte irregolarità nell’appalto del 2016 per il trasporto sanitario legato agli ospedali dell’azienda locale.
Il servizio era infatti stato affidato alla cooperativa First Aid One, la cui offerta era diventata oggetto di un esposto presentato all’autorità giudiziaria, da cui era in seguito partita l’indagine. A maggio di quest’anno, la Procura generale aveva chiesto la conferma della sentenza di primo grado di proscioglimento.
A giudizio
Invece i giudici della Corte d’Appello oltre a Brait ieri hanno disposto il rinvio a giudizio anche per il funzionario dell’Asst Pavia, Davide Rigozzi, per l’allora rappresentante della coop Luigia Milano e suo fratello Angelo Milano, così come per i già amministratori della coop Antonio Calderone, Francesco Calderone e Concetta Calderone, che dal Gip pavese erano stati prosciolti per alcuni capi d’imputazione e rinviati a giudizio per altre accuse: il processo per quel filone comincerà il 27 novembre. In seguito alla decisione di ieri della Corte d’Appello, ora per tutti gli imputati si aprirà il dibattimento. La prima udienza è già stata fissata e si svolgerà il 18 dicembre: non è escluso che i due filoni possano essere riuniti.
Le accuse
Tra le varie contestazioni, a Brait e Rigozzi in particolare la Procura di Pavia aveva mosso l’accusa di turbata libertà degli incanti, in quanto secondo gli inquirenti avrebbero favorito con la loro condotta l’aggiudicazione a First Aid One dell’appalto per il trasporto sanitario legato agli ospedali dell’Asst pavese, per un valore di quasi 2,5 milioni di euro, pur in presenza secondo le accuse di un’offerta anomala e ritenuta illegittima e non revocando l’aggiudicazione dopo il periodo di prova, che non sarebbe stato superato dalla coop per inadempienze. Brait, che era stato arrestato a marzo 2021 e in seguito rimesso in libertà, si è sempre detto estraneo alle accuse. In seguito al proscioglimento in primo grado, assistito dal suo legale Marco Casali, l’ex direttore generale aveva dichiarato di aver perso il lavoro e di aver subito un grave danno reputazionale.