Questa notte in tutte le chiese si ricorderà una coppia che non aveva casa e, per far nascere il proprio bambino, si è rifugiata in una capanna. Andrea, 70 anni, quando è uscito dal carcere non aveva neppure una capanna, tanto che avrebbe voluto tornare dietro le sbarre pur di aver un tetto e anche un’identità. Da uomo libero non si sentiva più nessuno. I suoi punti di riferimento erano rimasti in carcere. Avrebbe voluto buttarsi sotto un treno per mettere fine al senso di smarrimento che viveva, invece ha percorso pochi passi lontano dalla stazione e ha trovato la propria strada. Ha bussato alla porta del centro “In&out“, che si occupa dell’accoglienza di uomini e donne senza fissa dimora e, dopo un periodo trascorso a dormire in tenda, ha trovato un alloggio. "Per fargli ottenere l’appartamento – ha raccontato l’educatrice Elena Raschini – abbiamo fatto indossare ad Andrea giacca e cravatta, gli abbiamo fatto la barba e sistemato i capelli, servizio che offriamo settimanalmente". Oggi Andrea è il custode della struttura che raggiunge alle 6 in modo da aprire, accendere il riscaldamento e preparare le colazioni perché gli ospiti che hanno dormito all’aperto possano trovare un posto caldo.
Anche per Osvaldo, che ha un passato difficile, il centro è stato ed è fondamentale. Dializzato, senza arti inferiori che gli sono stati amputati, per l’uomo è stata trovata una sistemazione in un alloggio popolare al quarto piano di uno stabile, ma dotato di ascensore. Oggi, quando l’ascensore funziona, Osvaldo è autonomo. Potrebbe esserlo pure Paolino, un ragazzo che aveva cominciato a lavorare, ma non essendo stato pagato è crollato e si è rifugiato nell’alcol. Finché il centro non chiude, lui lo frequenta e sta distante dalla bottiglia. Quando si ritrova da solo, non ci riesce. Aveva perso tutto, invece, Moreno uomo dalle mani d’oro arrivato dal sud che a Pavia si era costruito una piccola fortuna e una famiglia. A causa della droga, però, la moglie lo aveva lasciato, la casa era andata all’asta e lui si era ritrovato a vivere per strada. Con l’aiuto di “In&out“ si è rimesso in piedi, ha conosciuto una ragazza e ora hanno due bambini. Tutti gli ospiti, dai 22 ai 70 anni, domani si ritroveranno nel centro per festeggiare il Natale. Per l’occasione hanno voluto preparare la pasta con le cozze che cucineranno loro. "Per molti il centro è la casa – ha detto Simone Feder – e i suoi frequentatori sono la famiglia. Sono sempre di più le persone che bussano e che aiutiamo a rientrare nella società tenendoli per mano. Nei giorni scorsi abbiamo voluto mostrare all’assessore regionale Elena Lucchini quello che facciamo".