
Andrea Sempio e la sua avvocata Angela Taccia: oggi si sono presentati in caserma per il prelievo delle impronte digitali
Pavia, 16 aprile 2025 – Nuova “incombenza” per Andrea Sempio, il trentasettenne indagato con l’accusa di omicidio volontario in concorso nell’ambito della nuova inchiesta sull’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto a Garlasco nell’agosto del 2007.
L’uomo, accompagnato dalla sua avvocata Angela Taccia, si è presentato spontaneamente nella caserma dei carabinieri di Milano per farsi prendere le impronte con un'altra tecnica, quella “tradizionale” dell’inchiostro. La procedura effettuata con il laser lo scorso 4 marzo, infatti, a quanto si è potuto sapere, sarebbe stata inficiata da un problema tecnico.
Le dichiarazioni
Sempio, all’uscita dalla caserma, si è soffermato per qualche momento con i giornalisti, che non hanno rinunciato a fargli qualche domande. “Sto imparando un sacco di metodi nuovi – ha detto – Mi sento bene. Quella di oggi era solo un'incombenza da sbrigare. Le indiscrezioni giornalistiche che escono quotidianamente? Ogni giorno esce qualcosa, siamo abituati a essere sballottati”.
Il nome di Andrea Sempio è tornato agli onori della cronaca poco più di un mese fa, a marzo, quando è uscita la notizia della nuova inchiesta che lo riguarda. Il motivo? I frammenti del suo Dna ritrovati sotto le unghie di Chiara Poggi, tracce che avevano portato a una sua iscrizione nel registro delle notizie di reato già nel 2017. La sua posizione, allora, fu archiviata. Le nuove tecniche di analisi, però, hanno convinto la procura a riaprire la partita.
Per l’omicidio di Chiara Poggi è stato condannato in via definitiva l’ex fidanzato Alberto Stasi, di recente ammesso al regime della semilibertà.
Le tappe
Prossimo passo di questa nuova inchiesta sarà, il 16 maggio, il conferimento dell’incarico ai due specialisti che si occuperanno della superperizia – da effettuarsi con la formula dell’incidente probatorio – disposta dal tribunale su una serie di reperti isolati nella villetta del delitto.
Ieri, martedì 15 aprile, il gip ha accolto l’istanza presentata dalla procura sull’incompatibilità del genetista Emiliano Giardina, inizialmente nominato per gli accertamenti. Hanno “pesato” nella decisione alcune sue dichiarazioni, rilasciate anni fa alla trasmissione tv Le Iene, proprio sull’oggetto dei futuri rilievi.
Al suo posto il gip Daniela Garlaschelli ha nominato due periti, la genetista Denise Albani e il dattiloscopico Danilo Marchigiani.