MANUELA MARZIANI
Cronaca

Andreea morta di parto insieme al bimbo in grembo, ci sono due indagati: ora l’autopsia, la lista è destinata ad allungarsi

Il parto al San Matteo di Pavia finito in doppia tragedia: omicidio colposo e responsabilità per morte in ambito sanitario le ipotesi di reato

Andreea Mihaela Antochi col marito Florin Catalin Lovin

Andreea Mihaela Antochi col marito Florin Catalin Lovin

Pavia - Sarà effettuata domani mattina – lunedì 23 dicembre - l’autopsia sul corpo di Andreea Mihaela Antochi, la 30enne che, durante il travaglio per dare alla luce il figlio Sasha, ha perso la vita al San Matteo di Pavia insieme al bambino.

Diversi i consulenti che presenzieranno all’esame, a cominciare dal medico legale Francesco Ventura di Genova, nominato dalla Procura. Domani gli sarà conferito l’incarico e subito dopo, su richiesta del professionista, al Policlinico sarà effettuata l’autopsia cui parteciperanno anche i consulenti nominati dal San Matteo e quelli di parte. “Data la particolare situazione – spiega Ferdinando Mauro Miranda, il legale che assiste il marito di Andreea e padre del piccolo, Florin Catalin Lovin – abbiamo deciso di far intervenire tre consulenti, un medico legale, un ginecologo e un anatomopatologo. Ho chiesto al mio cliente se fosse d’accordo, mi ha risposto di fare tutto quello che ritengo opportuno pur di accertare l’accaduto”.

Intanto in Procura il fascicolo aperto dal magistrato Valentina Terrile con le accuse di omicidio colposo e responsabilità colposa per morte in ambito sanitario non è più contro ignoti. Sono due gli indagati ma tra medici, infermieri, ostetriche e Oss la lista è destinata ad allungarsi. “Credo che i consulenti si siano già fatti un’idea di che cosa sia successo nella notte tra il 16 e il 17 dicembre – aggiunge l’avvocato – Ora si tratta di capire se siano stati seguiti tutti i protocolli, se i tempi siano stati corretti, se sia stato fatto tutto il possibile”.

L’ipotesi è che Andreea potrebbe aver avuto un’embolia da liquido amniotico, una complicanza molto rara. “Nessuno sostiene che la mamma si potesse sicuramente salvare – continua l’avvocato della famiglia – e nessuno parla di errori da parte dei medici, che sono comunque esseri umani e come tali possono sbagliare. Vogliamo che venga accertata la verità”. Anche Lovin, chiuso nel suo dolore, non ha sete di vendetta ma non intende neppure continuare a pensare che, se alla moglie fosse stato praticato prima un taglio cesareo, ci sarebbe stato un lieto fine. “È una bravissima persona – prosegue Miranda – con estrema lucidità, appena 5 minuti dopo la morte della moglie, mi ha chiamato e mi ha chiesto come si sarebbe dovuto comportare. Gli ho consigliato di sporgere immediatamente denuncia per cristallizzare la situazione, e così ha fatto”. Ora aspetta le prime risposte alle sue tante domande.