MANUELA MARZIANI
Cronaca

Pavia, intervento da record: rimosso aneurisma con il paziente sveglio

L’operazione effettuata su un settantenne diabetico con una complessa procedura endovascolare, attraverso piccoli fori nelle arterie

L’équipe guidata da Giovanni Bonalumi, responsabile della chirurgia vascolare e da Andrea Azzaretti, angioradiologo

Pavia – Viveva con una spada di Damocle sulla testa: un gigantesco aneurisma. Grazie a un normale controllo di prevenzione urologica, ha scoperto che avrebbe dovuto essere operato d’urgenza.

L’intervento eccezionale è stato effettuato senza tagli all’istituto Città di Pavia dall’équipe guidata da Giovanni Bonalumi, responsabile dell’Unità operativa di chirurgia vascolare, e Andrea Azzaretti, angioradiologo consulente dell’ospedale, tra i primi in Lombardia ad adottare la metodica. Sono pochissimi in Italia i casi che hanno potuto beneficiare di questa procedura minimamente invasiva, che rappresenta il futuro nel trattamento degli aneurismi (dilatazioni asintomatiche della parete arteriosa, anomale e non reversibili, la cui rottura potrebbe causare un’emorragia che potrebbe rivelarsi fatale) in pazienti non candidabili per la chirurgia tradizionale. E l’uomo di circa 70 anni residente nel Pavese, con diverse fragilità, non avrebbe potuto sopportare un intervento in chirurgia open in anestesia generale di 4-5 ore, che prevede una grande incisione e l’asportazione dell’undicesima costa per poter raggiungere l’aortica soprarenale.

"Il paziente era affetto da diverse patologie croniche (insufficienza respiratoria e cardiaca, diabete) che avrebbero seriamente compromesso la buona riuscita dell’intervento – dice Bonalumi –. Abbiamo optato per una procedura percutanea, che non prevede incisioni ma 5 piccoli fori che permettono il posizionamento della endoprotesi e degli stent nelle arterie". Attraverso piccoli fori nelle arterie, su collo e arti, quattro chirurghi hanno rilasciato in contemporanea l’endoprotesi aortica e gli stent che, seguendo una speciale guida e sotto monitoraggio radiografico con mezzo di contrasto, hanno raggiunto l’aneurisma.

La procedura, molto complessa, è durata due ore e mezza durante le quali il paziente era sveglio. Si è resa necessaria solo una anestesia locale, in corrispondenza dei fori. Già in piedi il giorno dopo la procedura, l’uomo ora è stato dimesso e sta bene. “Le procedure endovascolari rappresentano il futuro della chirurgia vascolare – conclude Bonalumi – ci permettono di ottenere un risultato sovrapponibile a quello che raggiungeremmo con l’intervento a cielo aperto, ma con una mini-invasività che, per il paziente, fa la differenza".